Sbloccati i conti correnti e il patrimonio degli assessori del Comune di Salerno che nel 2008 stabilizzarono nove collaboratori con l’assunzione a tempo indeterminato. La Corte dei Conti ha revocato il provvedimento giudiziario-amministrativo dei componenti dell’esecutivo municipale in carica cinque anni fa. Incubo superato, quindi, per Gerardo Calabrese, Luca Cascone, Luciano Conforti (oggi non più assessore, passato al centrodestra), Mimmo De Maio, Augusto De Pascale (ora consigliere comunale, delegato alla protezione civile), Franco Picarone e del vicesindaco Eva Avossa chiamati a corrispondere in toto la cifra di 1.157.543,77 euro che equivale alla sanzione elevata di 771.695,78 euro più un ulteriore vincolo del 50%. L’atto amministrativo contestato è la delibera 813 dell’11 luglio 2008. La proposta di regolarizzazione dei dipendenti – all’inizio era undici poi due rifiutarono la regolarizzazione – fu presentata dalla vicesindaco Eva Avossa: assente il sindaco Vincenzo De Luca, il documento fu approvato all’unanimità dagli assessori presenti.
Qualche settimana dopo l’atto fu impugnato dall’allora consigliere comunale, ed ex segretario provinciale della Cgil, Fausto Morrone che, con una denuncia alla Corte dei Conti e al ministero della Funzione Pubblica, contestò quella disposizione perché «formulata furbescamente — era scritto nella denuncia — senza mai sottolineare che i suddetti operatori non hanno mai avuto un rapporto di lavoro a tempo determinato con il Comune di Salerno: unica ed essenziale condizione che potrebbe dar luogo alla stabilizzazione. Essi, infatti, hanno avuto rapporti di lavoro solo del tipo della collaborazione (…) Le assunzioni sarebbero state accolte con favore se si fosse proceduto a un regolare concorso, come avviene negli enti pubblici».
Nei giorni scorsi i nove dipendenti del Comune, che nelle more del provvedimento erano stati sospesi dal lavoro, sono stati riammessi dal Tar a Palazzo di Città. Giovedì è attesa l’udienza di merito. (260313)