Castellabate, sequestrato albergo di lusso

I finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli, coordinati dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania (SA), hanno eseguito un’ordinanza emessa dal G.I.P. presso il medesimo Tribunale, con la quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di due imprenditori di Castellabate (SA), nonché tre misure interdittive dall’esercizio dell’attività professionale, aventi come destinatari due commercialisti ed un avvocato di Salerno. (250612 Com)

Il provvedimento cautelare è stato emesso nell’ambito di un’indagine che ha portato alla luce le attività criminali di un sodalizio delinquenziale capeggiato dai due imprenditori e dedito alla commissione di plurimi reati di bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, frode fiscale e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
L’esecuzione della misura restrittiva deriva dallo svolgimento da parte della Guardia di Finanza di Agropoli (SA) di articolate indagini di polizia giudiziaria nei confronti di una serie di imprese riconducibili ai due imprenditori che, a partire dal 2001, sono state coinvolte dal plurimo passaggio di proprietà dell’hotel di lusso “GRAND HOTEL SANTA MARIA” di Castellabate (SA), finalizzato a sottrarre l’immobile dal patrimonio della società originariamente proprietaria dello stesso, poi dichiarata fallita nel 2009.
In particolare, l’immobile di pregio, recentemente ristrutturato, è stato oggetto di due distinte operazioni di compravendita effettuate tra società correlate, per le quali è risultata pagata solo una piccola parte del prezzo indicato negli atti di trasferimento.
In questo modo, le società cedenti coinvolte da tali operazioni, dopo essere state private del loro più importante asset patrimoniale, sono rimaste schiacciate dal peso dei debiti, principalmente nei confronti dell’Erario, creditore per 850.000 euro, che hanno portato al fallimento di una delle imprese, dichiarato dal Tribunale di Vallo della Lucania (SA) e, dopo plurimi passaggi proprietari ed avvicendamenti nella carica di amministratore, all’affidamento della rappresentanza legale dell’altra società ad una persona residente a Roma, parimenti indagata e recentemente colpita da due misure di prevenzione patrimoniale emesse dal Tribunale di Roma, in quanto stabilmente dedita alla commissione di attività delittuose e notoriamente dedita alla fittizia intestazione di società “decotte”, utilizzate da terzi per commettere ingenti frodi fiscali.
Per portare a termine la distrazione dell’albergo, con l’ausilio di uno dei commercialisti colpiti dal provvedimento di sospensione dall’attività professionale, l’organizzazione criminale ha dovuto falsificare i bilanci della società poi dichiarata fallita, depositando presso il registro delle imprese di Salerno documenti contabili diversi da quelli materialmente detenuti presso la sede aziendale.
Inoltre, le attività condotte hanno permesso di constatare la presentazione di dichiarazioni fraudolente, anche mediante l’annotazione di fatture false, da parte di due società coinvolte nella frode fiscale e finanziaria, che hanno portato all’evasione di Iva per 600.000 Euro.
Oltre alle 5 persone colpite dalla misura carceraria o interdittiva della sospensione dall’esercizio dell’attività professionale, altri cinque soggetti risultano indagati a vario titolo, essendosi prestati all’intestazione delle quote di partecipazione, ovvero all’assunzione della carica di amministratori nelle società coinvolte dalla commissione dei reati fallimentari, fiscali e societari da parte del sodalizio criminale.
La Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro l’albergo di lusso oggetto della distrazione fraudolenta posta in essere dal sodalizio delinquenziale.
Come disposto dall’Autorità Giudiziaria, la lussuosa struttura ricettiva – tra le più prestigiose del Cilento – rimarrà comunque aperta per la stagione estiva, anche a salvaguardia dei livelli occupazionali.
Difatti, l’immobile, nonché le partecipazioni in sette società – con un fatturato complessivo di oltre 8 milioni di Euro annui – operanti nel settore immobiliare, ricettivo, nautico, dei trasporti e della logistica, sottoposte a sequestro a tutela dei creditori della società fallita e dall’Erario per un valore di 12 milioni di Euro, sono state affidate ad un amministratore giudiziario nominato dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania (SA), che provvederà a garantirne l’operatività ed il mantenimento degli oltre 40 posti di lavoro.
Il sequestro è stato reso possibile anche grazie all’applicazione della norma che – introdotta con la legge finanziaria per il 2008 (legge 24 dicembre 2007, n. 244) – estende ai reati tributari la c.d. “confisca per equivalente”, ossia la possibilità, qualora non si possa procedere alla confisca dei beni che costituiscono il diretto profitto del reato, di “aggredire” comunque i beni di cui il reo abbia la disponibilità, per un valore corrispondente al suddetto profitto.
L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Agropoli ha riguardato una delle più importanti strutture ricettive localizzate in una zona ad alta vocazione turistica e si inquadra nell’ambito dell’intensa azione avviata dai Reparti del Corpo per contrastare i più complessi fenomeni fraudolenti in campo economico-finanziario, perpetrati mediante la commissione di gravi condotte di bancarotta fraudolenta, l’utilizzo di fatture false, l’interposizione di “bare fiscali” e l’assunzione delle cariche societarie da parte di “teste di legno” compiacenti, finalizzata ad occultare l’identità dei beneficiari effettivi delle condotte illecite.

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