Si stringe ulteriormente il cerchio sulla banda specializzata in assalti a furgoni portavalori nella Valle dell’Irno. Dopo gli otto arresti effettuati nella nottata del 5 marzo scorso, infatti, i Carabinieri del Ros, supportati dai militari del Comando Provinciale di Salerno, questa mattina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un altro possibile componente del gruppo criminale, originario di Acerno. L’operazione era scattata due settimane fa quando la banda era in procinto di eseguire un ulteriore attacco ad un veicolo blindato destinato a trasportare pensioni agli uffici postali della Valle dell’Irno.
Il sodalizio, composto da soggetti originari di Pagani ed Acerno, molti già noti alle forze dell’ordine, disponeva di un gran numero di armi da guerra e clandestine, nonché di una riserva cospicua di munizioni.
Il provvedimento odierno, firmato dal Gip del tribunale di Salerno, su richiesta della locale direzione distrettuale antimafia, è stato emesso a seguito delle ulteriori indagini che hanno dimostrato il legame all’associazione dell’arrestato il quale era già stato oggetto di perquisizione nel corso dell’operazione del 5 marzo. Nella sua officina di fabbro erano state rinvenute diverse munizioni di vario calibro, targhe originali e contraffatte. Quelle originali appartengono a mezzi rubati probabilmente utilizzati per compiere gli assalti ai furgoni blindati mentre quelle contraffatte venivano usate dal gruppo per evitare che le forze dell’ordine rilevassero già a distanza la provenienza furtiva degli stessi veicoli. Il nuovo intervento dei Carabinieri ha portato anche al sequestro di un furgone blindato, dello stesso modelli di quelli più comunemente utilizzati dagli istituti di vigilanza per il trasporto dei valori che, essendo nella disponibilità diretta di uno degli arrestati, si presume venisse utilizzato per essere studiato nei minimi dettagli e per esercitazioni paramilitari.
Nelle varie perquisizioni eseguite a carico degli indagati, inoltre, sono state rinvenute armi, munizioni ed esplosivo, sei veicoli tra furgoni, fuoristrada, autovetture e motocicli, bande chiodate, biglie acuminate, passamontagna, maschere, giubbetti antiproiettili, targhe rubate e clonate, congegni elettronici per inibire le comunicazioni radio e telefoniche nonché apparati ricetrasmittenti. Il materiale doveva servire per l’imminente colpo programmato dalla banda ma sventato dall’operazione.
Proseguono, in ogni caso, gli approfondimenti investigativi, per accertare ulteriori responsabilità del sodalizio criminale in merito ad altri colpi effettuati in Campania e nelle altre regioni italiane negli ultimi tre anni.
Parte del “materiale da disturbo e danneggiamento” sequestrato sarebbe uguale a quello utilizzato, ad esempio, per compiere la rapina dell’1 settembre dello scorso anno all’interno della galleria autostradale sud del “Seminario” di Salerno.