IL così detto caso Salerno continua a far discutere ed a dividere il Pd. Il nettissimo risultato ottenuto dalla mozione Renzi, “sponsorizzata” dal sindaco De Luca, per ora resta congelato in attesa che il Partito decida, entro le prossime ore, cosa fare. Intanto, sul fronte giudiziario, ed in merito all’indagine della Dda di Salerno, è stata rinviata l’acquisizione, nella sede nazionale del Pd di atti e documenti relativi alla campagna di tesseramento 2012 in provincia di Salerno. L’acquisizione, prevista per ieri mattina, era stata decisa dopo l’apertura di un’indagine sulle procedure di adesione al partito, indagine che aveva avuto un’ulteriore «spinta» dalla dichiarazioni del coordinatore nazionale dell’area Cuperlo, Patrizio Mecacci, che era stato ascoltato nei giorni scorsi dal pm Vincenzo Montemurro.
Alla base della scelta di rinviare la trasferta romana, la necessità di approfondire le procedure di tesseramento sul territorio sulla base delle dichiarazioni rese da Mecacci. E quindi, nell’ambito dell’inchiesta, nei prossimi giorni saranno ascoltati il coordinatore provinciale dell’area Cuperlo, il deputato Simone Valiante, e il responsabile dell’organizzazione provinciale del Pd di Salerno, in carica fino all’ottobre scorso, Nello Mastursi, per il quale non è stata ancora «calendarizzata» la convocazione negli uffici della Procura. Soltanto dopo aver compiuto questi passi, gli investigatori salernitani acquisiranno i documenti ufficiali custoditi a Roma. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore della Dda di Salerno Montemurro, nasce dal rinvenimento di un pacchetto di tessere originali e in bianco relative al 2012 e a un elenco di nominativi in possesso di un imprenditore di Nocera Inferiore. (231113)