La provincia di Salerno al vertice alla speciale classifica dell’abusivismo edilizio secondo il Rapporto Ecomafie redatto da Legambiente. 2.075 gli illeciti riscontrati nel salernitano, più di Napoli (1.695). Lo scorso anno in vetta c’era Roma. Nel 2011 in Campania sono state individuate 5 mila 500 case abusive. Il Rapporto Ecomafia 2012 presentato ieri da Legambiente dipinge la Campania come la regione preferita dalle ecoomafie, confermandone la maglia nera in Italia dal punto di vista ambientale, con Salerno inaspettata prima provincia del Belpaese per illeciti. Quest’anno, secondo lo studio, le infrazioni hanno superato quota 5.000, esattamente 5.327, pari al 15,8% del totale nazionale. Un record di 443 illeciti al mese, 14 al giorno con un giro d’affari di circa quattro miliardi di euro gestito da 83 clan criminali. L’incremento rispetto al 2010 è impressionante, con il 38,4% in più di reati, il 4,5% in più di persone denunciate (ben 4.234) e addirittura il 61,7% in più di arresti eseguiti (97 contro i 60 del 2010). Per le forze dell’ordine, insomma, il 2011 è stato un anno di straordinaria attività nelle terre martoriate dai traffici illegali di rifiuti e dall’abusivismo edilizio. Campania in testa, purtroppo e come sempre, anche per quanto riguarda il ciclo illegale dei rifiuti: 673 infrazioni accertate, il 12,7 del totale nazionale, 63 persone arrestate, 693 quelle denunciate e 248 i sequestri effettuati. In controtendenza la provincia di Napoli, che quest’anno si colloca al primo posto tra tutte le province italiane per l’illegalità nel ciclo dei rifiuti, con 271 infrazioni (più 7,5% sul 2010), mentre questa volta è Salerno a seguire con 114 infrazioni. (050712)