Speranza per le centinaia di famiglie che quotidiamente lottano per curare i loro figli, affetti da gravi patologie genetiche. Sono stati approvati ieri, dalla Commissione speciale del Senato, 4 emendamenti al Decreto Balduzzi in particolare sulle regole per la sperimentazione futura che dovrebbe passare ai laboratori di trapianti. Una novità accolta positivamente dall’ideatore del metodo Stamina. proprio Vannoni sarà in collegamento con Speciale TG, la consueta trasmissione di approfondimento del mercoledì. Oggi puntata dedicata alle malattie rari, in particolare quelle per le quali è possibile applicare il motodo Stamina. Tanti i casi anche nel salernitano, dal bimbo di Serre, Cristian, al piccolo salernitano Giovanni, affetti dalla Sma, l’Atrofia Muscolare Spinale. (100413)

Ore decisive per la prosecuzione della sperimentazione del “Metodo Stamina”, ovvero la somministrazione a scopo terapeutico di staminali, come cura contro malattie degenerative, con il passaggio in Senato del Decreto Balduzzi che intende regolamentare il settore. Una notizia attesa da tempo dalle tante famiglie che lottano quotidianamente per cercare una cura per i loro figli affetti da malattie rare. E’ il caso del piccolo Cristian di Serre, o di Giovanni di Salerno, entrambi malati dalla nascita di Sma, cioé l’Atrofia Muscolare Spinale per la quale, almeno sinora, l’unica speranza risiederebbe proprio nella cura con le cellule staminali.
Dopo il sì all’unanimità, espresso in commissione speciale, il provvedimento passa all’aula di Palazzo Madama. Il Decreto consente di continuare con il “metodo Stamina”, l’erogazione delle cure compassionevoli e avvia una procedura di ricerca, in laboratori autorizzati alla lavorazione cellulare per i trapianti. Per il ministro della salute, Balduzzi, la soluzione trovata “terrebbe bene in equilibrio le esigenze della compassione con quelle della scienza”. Soddisfazione è stata espressa anche dall’ideatore del Metodo, Davide Vannoni che, contattato da Telecolore, ha sottolineato l’importanza degli emendamenti approvati e del Decreto Balduzzi nel suo insieme che, in futuro, dovrebbe contribuire ad evitare gli intoppi che sinora hanno frenato Stamina.
Quattro gli emendamenti accolti che riguardano le regole per la sperimentazione futura delle terapie cellulari non ripetitive.
Per il presidente della Commissione speciale, e relatore del testo, Filippo Bubbico, è stato fatto un lavoro approfondito, nelle condizioni date, e questa convergenza, con un voto unanime è un risultato interessante.
L’approvazione di tutti i componenti della Commissione, inoltre, secondo il senatore campano dei Cinque Stelle, Sergio Puglia, consentirà di superare le polemicjhe dei giorni scorsi. Punto centrale del lavoro, a parte la prosecuzione di quelle che il Ministero chiama cure compassionevoli, è l’attivitò di ricerca, collocata ora nell’ambito di laboratori autorizzati alla lavorazione cellulare nel contesto dei trapianti. Con le modifiche apportate al decreto si prevede tra l’altro la sperimentazione per ”diciotto mesi” in strutture pubbliche e che il ministero della Salute informi ”con cadenza almeno semestrale” le commissioni competenti e la Conferenza delle Regioni.