Dopo l’Udc, scintille a Salerno anche in Futuro e Libertà

Ultime ore prima della presentazione ufficiale delle liste, prevista per domani, sempre più calde. Dopo le polemiche innescate da alcuni esponenti salernitani dell’Udc, Gagliano e Ferrara su tutti, che avevano denunciato una penalizzazione del territorio da parte del partito di Casini, scoppia un nuovo caso, sempre nell’area Montiana.
Questa mattina, infatti, Michele Sarno, ex coordinatore salernitano del movimento creato da Gianfranco Fini, ha attaccato duramente la gestione di Fli, annunciando di aver rinunciato alla candidatura alla Camera dei Deputati nel Collegio Campania 2. Secondo l’avvocato salernitano Futuro e Libertà gli avrebbe offerto il quinto posto in lista e, quindi, non utile per l’elezione. Sarno si è anche dimesso dall’incarico di componente dell’esecutivo nazionale del partito, dopo aver preso “atto del mancato rispetto della realtà territoriale salernitana”.
“Fli ha penalizzato una realtà, come quella salernitana – spiega Michele Sarno – che annovera il maggior numero di elettori nel collegio di riferimento. A ciò va ancora aggiunto che ho, con sommo stupore, appurato anche che al terzo posto della lista veniva candidato l’on. Muro di Napoli e solo al quarto posto l’on. Gianfranco Paglia insignito della medaglia d’oro al valor militare (Paglia è di Caserta). Infine venivo a conoscenza del fatto che le liste erano sostanzialmente così determinate dall’on. Bocchino. Tale fatto mi induce dal momento che sono entrato a far parte di FLI in forza del rapporto di stima con l’on. Fini a non poter restare in un partito il cui gestote è Italo Bocchino. Italo Bocchino che è persona che non stimo ed a livello umano ed a livello politico”.
Sarno è tornato anche sul cambio al vertice del partito salernitano, avvenuto lo scorso anno e che ha portato al commissariamento, affidato al consigliere provinciale Antonio Cammarota.
“Anche in questo caso ho verificato la differenza della cifra tra ciò che viene detto e quanto viene testimoniato dai comportamenti -aggiunge Sarno – FLI nasce perchè deve lottare contro la logica dei partiti padronali e verticistici al fine di restituire dignità alla base ed essere un partito di popolo. Ebbene dopo poco tempo dalla mia elezione all’unanimità e quindi dalla mia legittimazione quale coordinatore provinciale eletto dal basso (all’epoca della mia conduzione il partito annoverava più di 2000 iscritti) vengo chiamato dall’on. Bocchino a Roma ove lo stesso mi impone di dimettermi per lasciare spazio ad un consigliere provinciale proveniente dal PDL. Questa è la democrazia in cui crede Bocchino: se viene eletto chi non gli piace lo fa dimettere nel “pieno rispetto della volontà assembleare (cioè degli iscritti)”. Tanto sopportai in forza del rapporto di amicizia con l’on. Fini digerendo che nel nostro partito alla logica del potere del padrone si sotituisse la logica dell’imposizione del vicario. Oggi però nel prendere atto che il tutto è gestito dall’on. Bocchino non posso restare silente”.
Rifiutando la candidatura e criticando la gestione di Fli in Campania, Michele Sarno ha anche proposto al partito di non candidare Bocchino anche pr favorire un rinnovamento, essendo “in parlamento dal 96”.
“Occorre far capire alla gente che il Parlamento non è un ufficio di collocamento. Per questi motivi Bocchino non va ricandidato per offrire rilegittimazione alla politica e perchè la gente possa comprendere che in questo Paese c’è ancora qualcuno che alle parole fa seguire i fatti, nella consapevolezza che la legalità è etica della responsabilità ed è un sistema in cui se esistono delle regole e dei principi valgono nei confronti di tutti senza sacche di privilegio” (200113)

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