La stagione della Salernitana è a un bivio dopo una serie di passi falsi nelle ultime giornate prima dell’ultima sosta dell’anno che hanno minato quanto di buono fatto in questa prima parte di stagione. Ma la truppa granata è lì nelle posizioni in classifica che contano e vuole recitare la parte del protagonista nella stagione in cui si festeggia il centenario della fondazione dello storico club calcistico campano.

L’inizio del campionato cadetto, probabilmente, aveva illuso la maggior parte dei tifosi e degli addetti ai lavori, mostrando in campo una formazione, quella allenata dal tecnico Gian Piero Ventura, capace di poter prendere il massimo anche dai momenti più negativi, strappando almeno un punto alla fine di match partiti in situazioni di inferiorità in termini di risultato. Ma la Salernitana vista prima dell’ultima pausa per le gare della Nazionale maggiore di Roberto Mancini si è invece dimostrata essere assai fragile, finanche vulnerabile, raccogliendo ben tre stop nelle ultime cinque giornate. I dati e le statistiche parlano chiaro: nonostante il buon inizio, le ultime negative prestazioni dei granata sotto la guida di Ventura rappresentano un record negativo, almeno relativamente alle ultime stagioni (soltanto con Vincenzo Torrente in panchina, la Salernitana aveva fatto peggio nei primi due mesi e mezzo di campionato raccogliendo ben cinque sconfitte).

Simbolo di questa parte di stagione è Alessio Cerci. L’esterno offensivo, che in passato ha vestito le maglie di Roma e Atletico Madrid, è arrivato a Salerno per dare quella marcia in più in termini di esperienza (e gol) alla truppa salernitana. Sinora, però, la differenza non c’è stata e Cerci ha quasi completamente deluso in quei pochi scampoli di gara in cui si è visto in campo. Il giocatore, a trentadue anni suonati, non gode al momento di una condizione di forma ottimale e l’ultima esperienza in Turchia non ha di certo giovato al pupillo del tecnico Gian Piero Ventura che spera di ritrovare il miglior Cerci, ovvero quello che a suon di assist per l’allora bomber granata Ciro Immobile, oggi capocannoniere indiscusso della Serie A con la Lazio, portò il Torino in Europa League nel 2014.

Ad onor del vero, in termini di punteggio in classifica va detto che lo score dei granata in questa prima parte di campionato non è da buttar via (i granata viaggiano alla media di un punto e mezzo per allacciata di scarpe). Ma è chiaro che i risultati vanno migliorati. La concorrenza si è dimostrata essere spietata sinora e la classifica, di conseguenza, è diventata cortissima. Dal secondo posto all’ottavo nella graduatoria cadetta, infatti, ci sono sette squadre raccolte in soli tre punti e il quindicesimo posto, ovvero un solo gradino più in alto della zona retrocessione, dista parimenti tre punti.

Se al vertice si può parlare di mini-fuga da parte del Benevento del tecnico Filippo Inzaghi, la lotta per il secondo piazzamento (ultimo posto utile in classifica per la promozione diretta in Serie A) diventerà incandescente, con almeno cinque, sei squadre che si alterneranno nel ruolo della pretendente al salto di categoria di qui al termine della stagione regolare. Ovviamente, l’obiettivo a lungo termine più concreto per i granata di Ventura è quello dei playoff, un piazzamento mai raggiunto nell’epoca moderna.

Se il Pordenone di Attilio Tesser si conferma quale rivelazione del torneo cadetto, il Frosinone allenato dall’ex Lazio e Milan Alessandro Nesta, tra tutte, resta quella squadra che più potrebbe impensierire il Benevento (ma anche il Crotone secondo) nella bagarre per la promozione diretta. La formazione ciociara è una di quelle squadre che in questo momento vive un periodo di forma esaltante e non solo per i risultati. Gode di un ottimo stato di forma anche il Pescara che ha raccolto la media di quasi due punti nelle ultime cinque gare e, dati alla mano, anche il Benevento che sta guidando sinora il carro delle papabili alla promozione nella massima serie (i sanniti viaggiano alla media di due punti pieni nelle ultime cinque uscite).

Sulla lavagna, nella parte dei cattivi, troviamo come detto la Salernitana, che sta pagando un periodo no a livello di risultati e una infermeria che definire piena appare ormai un ossimoro, e l’Empoli, retrocessa lo scorso anno dalla Serie A, ferma a zero vittorie nelle ultime cinque giornate di campionato (come il Trapani). I toscani erano visti ad inizio stagione come una delle pretendenti al ritorno nella massima serie visto l’elevato tasso tecnico dei giocatori presenti nella rosa. A pagare per tutti nelle ultime settimane è stato il tecnico Cristian Bucchi che, esonerato, ha lasciato il posto a Roberto Muzzi.

Ancora. Nei piani alti della classifica di Serie B troviamo, oltre alla neopromossa Pordenone, anche il Cittadella che dopo un inizio non convincente ha ripreso a macinare punti, conquistando una quasi media promozione. Insomma, come visto, la classifica attuale del campionato cadetto sta rispecchiando un equilibrio che risulta essere assai labile, in cui qualsiasi avvenimento, in positivo o in negativo, potrebbe stravolgere gli asset di supremazia e forza e candidare nuove squadre ad essere protagonista in stagione.

Ecco perché la Salernitana dovrà cercare di ritagliarsi il suo spazio di qui alla fine del girone di andata, cercando di portare più fieno in cascina per tirare la volata nel nuovo anno. E per fare questo la società cara ai patron Lotito e Mezzaroma starebbe pensando di tornare anche sul mercato a gennaio, così come più volte richiesto dal tecnico Ventura. Sul taccuino dell’ex commissario tecnico della nazionale (è cosa nota) c’è il nome di Andre Anderson, il calciatore brasiliano (di proprietà della Lazio) che ha tanto impressionato lo staff granata nel corso della sua ultima esperienza a Salerno: per l’italo-brasiliano non vi sarebbe spazio alla corte di Simone Inzaghi e, dunque, sarebbe stato dato il via libera al prestito per sei mesi nel capoluogo campano.

Un altro nome caldo è quello del serbo Slobodan Rajkovic, difensore attualmente free agent che ha giocato nelle ultime tre stagioni a Palermo, anche con risultati soddisfacenti. L’atleta (che ha collezionato anche venti gettoni di presenza in nazionale) si sta allenando nella sua Belgrado, ma l’ormai prolungata inattività potrebbe far optare i dirigenti granata per un cambio di strategia. Staremo a vedere.

Di alfonso