E’ di un morto (Guido Carpentieri, 69enne)e di un ferito grave (Andrea Attianese di 56) l’incidente avvenuto nello specchio d’acqua davanti via Allende a Salerno, in corrispondenza dello stadio Arechi. Una piccola barca, di pochi metri, è stata travolta da un natante a motore di dieci metri. Per l’uomo al timone, un ingegnere di Mercogliano, AC di 56 anni, è stato ipotizzato il reato di omicidio colposo e naufragio colposo.(130815)

Erano da poco trascorse le 11 e 30, quando due uomini, entrambi di Pontecagnano, erano intenti, forse, a pescare, o comunque, a fare una passeggiata al largo di Via Allende, all’esterno del porto turistico Marina di Arechi, a Salerno, quando la loro barchetta di poco più di due metri, tipo lancia, è stata travolta da un natante a motore di una decina di metri. L’impatto, per cause ancora da accertare, è stato violentissimo ed è stato fatale per uno di loro, Guido Carpentieri, 69enne, sbalzato in acqua e travolto dalle eliche del motore dell’imbarcazione. Con l’amico in acqua, ormai privo di vita, l’altro uomo, Andrea Attianese di 56, è rimasto, ferito aggrappato alla barchetta, vedendo poi soccorso, da un’altra imbarcazione. Il soccorritore è stato poi ascoltato dal magistrato di turno per appurare eventuali responsabilità nell’incidente. Per lui, un ingegnere di Mercogliano (Av) è stato ipotizzato il reato di omicidio colposo e naufragio colposo. Ha dichiarato di non fare uso di sostanze stupefacenti e si è sottoposto volontariamente a test anche alcolemico.
Immediatamente è stato allertata con il numero blu 1515 la centrale della Capitaneria di Salerno che ha attivato le procedure di soccorso in mare. Sul posto tre unità della Guardia Costiera, con un gommone e due motovedette. Su una di queste, la Sar Cp854 anche gli operatori Opsa, polivalenti salvataggio in acqua della Croce Rossa Italiana che, in base ad un protocollo con la capitaneria di Porto di Salerno sono sempre presenti sui mezzi della Guardia Costiera. Giunti sul luogo dell’incidente hanno provveduto a portare a bordo il corpo dello sfortunato anziano che aveva perso la vita. Il ferito, intanto, era stato portato dall’ingegnere di Mercogliano all’interno del vicino porto Marina di Arechi, che subito aveva allertato uomini e mezzi, nonostante l’impatto fosse avvenuto all’esterno. Sulle banchine l’uomo ha trovato ad attenderlo un’ambulanza dell’Humanitas di Salerno, attivata dalla centrale operativa del 118. Il sopravvissuto, in gravi condizioni è stato ricoverato all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Per lui politrauma all’avambraccio sinistro e lesioni alla milza ed agli organi interni. Sul corpo della persona deceduta invece segni dell’elica del natante, con un braccio tranciato ed il fegato spappolato.
Contemporaneamente è stata allertata anche una unità della Guardia di Finanza mentre la zona è stata sorvolata da un elicottero dei Vigili del Fuoco per verificare la possibile presenza di altri feriti. Inizialmente, infatti, nei minuti seguenti l’incidente c’erano dei timori che le persone coinvolte potessero anche essere di più.
A ricostruire la dinamica dell’incidente è stata importante la testimonianza fornita dagli equipaggi di due barche a vela che erano nella stessa zona a pochi metri, vedendo tutto. Una composta da italiani, l’altra di nazionalità tedesca che, su invito della Capitaneria di Porto sono stati condotti al molo Manfredi del Porto Commerciale di Salerno per essere ascoltati dal magistrato di turno Elena Guarino al quale è stata affidata l’inchiesta. Il magistrato ha ascoltato anche l’uomo che ha prestato i primi soccorsi al ferito per verificarne la posizione ed eventualmente la presenza di altre imbarcazioni coinvolte nel sinistro.
Lungamente ascoltato dal magistrato Guarino, l’ingegnere irpino ha sostenuto di non essersi accorto di nulla, non avendo visto la piccola imbarcazione ma di aver solo sentito un forte rumore. A quel punto si sarebbe reso conto di quel che era accaduto, vedendo un uomo in mare (che non aveva inteso fosse morto) e un altro, Andrea Attianese, che aggrappato al piccolo natante che stava affondando, chiedeva aiuto
La sua barca è stata posta sotto sequestro e condotta all’interno del porto Marina di Arechi a disposizione delle autorità giudiziarie per una serie di verifiche tecniche. Contemporaneamente è stato disposto il recupero della piccola imbarcazione sulla quale erano i due uomini.
LA NOTA DEL MARINA D’ARECHI
“Marina d’Arechi SpA esprime profondo ed accorato cordoglio ai familiari della persona deceduta e reitera l’invito alla massima prudenza in queste giornate di intenso traffico marittimo”. A dirlo, in una nota, il Marina D’Arechi che precisa che “il tragico evento è avvenuto al largo di Marina d’Arechi”, dove stamattina una barca è stata travolta da un motoscafo, “ad una distanza di circa un miglio, e non ha assolutamente alcuna relazione con le attività del porto turistico”. “Naturalmente Marina d’Arechi – si sottolinea nella nota – ha ritenuto doveroso mettere a disposizione della Guardia Costiera e delle forze dell’ordine tutte le proprie strutture, innanzitutto per consentire il più veloce soccorso alle persone coinvolte, ma anche per facilitare tutte le indagini in corso”.