Questo pomeriggio, alle 16 e 30 nel santuario di San Francesco e Sant’Antonio, a Cava de’ Tirreni, i funerali del quarantottenne Generoso Armenante che si è tolto la vita ieri pomeriggio a Salerno. Nato a Vietri sul Mare, ma del centro metelliano, ex dipendente del Gruppo Cavamarket, aveva da poco ricevuto anche lo sfratto. A giugno avrebbe dovuto lasciare l’abitazione all’interno del capannone dell’azienda dove per anni aveva lavorato. La disperazione di familiari e colleghi.

Un dramma della disperazione, quello di Generoso Armenante, che ieri pomeriggio ha deciso di togliersi la vita, nella zona industriale di Salerno, dopo aver perso, un mese fa la cassa integrazione, e con uno sfratto ormai imminente. A giugno, infatti, avrebbe dovuto lasciare l’abitazione, situata nel complesso commerciale ex Cavamarket, in via Stefano Brun, dove per anni aveva lavorato come custode fino al fallimento dell’azienda. Un peso divenuto insopportabile che l’ha portato al gesto estremo. Mentre la famiglia era a tavola, ad attenderlo, ha deciso di farla finita, uccidendosi a pochi metri dall’ingresso di casa. A scoprire il corpo la figlia, appena diciottenne, che intorno alle 14 e 30, era uscita per cercarlo. Sono stati, poi, gli agenti della sezione volanti, diretti dal vice questore Rossana trimarco, a staccare la fune utilizzata per togliersi la vita dal collo del quarantottenne. Un gesto che ha lasciato senza parole parenti, amici ed ex colleghi che questa mattina non hanno voluto far mancare il loro sostegno alla moglie, ai due figli, alle 4 sorelle ed al fratello.
Grande commozione anche tra i tanti ex colleghi della Cavamarket, colpiti dal gesto di Generoso, Gino, per gli amici.
Ieri sera, intanto, il gruppo Caramico Distribuzione, che nel complesso di Via Brun, ha anche un proprio centro di distribuzione, ha ritenuto di dover precisare che quanto accaduto, pur colpendo profondamente per la drammaticità, non interesserebbe nemmeno indirettamente la società, chiedendo di evitare qualsiasi collegamento con la triste vicenda. La sfortunata vittima, si legge in una nota del legale rappresentante, era infatti legato da un rapporto di lavoro con Cavamarket, detentrice dell’immobile.