Il Cstp sarà messo in liquidazione. La notizia, anticipata a Telecolore, intorno alle 13.15, dai sindacalisti che hanno seguito questa mattina l’assemblea degli azionisti del Consorzio di trasporti pubblici salernitano, è stata confermata ad ora di pranzo dai vertici della società. I comuni proprietari dell’azienda della mobilità, infatti, non hanno trovato un accordo sulla copertura delle perdite e, soprattutto, sulla ricapitalizzazione necessaria per evitare la liquidazione. A questo punto il prossimo 12 aprile l’assemblea straordinaria del Cstp dovrebbe nominare un commissario per assicurare il così detto esercizio provvisorio. Nonostante la messa in liquidazione, comunque, il presidente del Cstp, Santocchio, si è detto fiducioso per una soluzione alternativa che salvaguardi lavoratori e collegamenti. “Questa mattina i soci hanno dovuto prendere atto che il capitale sociale era al di sotto del minimo e quindi hanno deciso di non ricapitalizzare l’azienda ma questo non significa che il Cstp è morto – così il presidente del Consorzio, Santocchio – La messa in liquidazione, infatti può essere anche revocata. Noi lavoreremo per questo obiettivo, cercando di ridurre i costi. L’assemblea di ha autorizzato a continuare l’esercizio anche se vanno rivisti i numeri perché i corrispettivi non sono adeguati ai costi. Siamo arrivati a questo punto per problematiche esterne alla nostra gestione. Dal mancato adeguamento dei contratti collettivi di categoria alla diminuzione del ristoro a chilometro previsto dal contratto di servizio, in relazione all’aumento del costo del gasolio”. Da verificare, quindi, a questo punto, il futuro del Cstp, non solo per i trasporti pubblici nelle principali città della provincia, ad iniziare da Salerno, ma anche per i circa 650 dipendenti, molti dei quali, questa mattina, hanno presidiato per ore l’ingresso della sede del consorzio, in piazza Luciani.