La protesta dei “no Tav” ha varcato ormai i confini della Val di Susa e si è estesa in buona parte delle regioni italiane. Sull’onda della solidarieta’ a Luca Abba’, uno dei leader del movimento rimasto gravemente ferito, ieri dopo essere salito su un traliccio dell’alta tensione nel corso di una manifestazione in coincidenza con l’inizio dei lavori di l’ampliamento del cantiere della linea ad Alta Velocita’ Torino-Lione, numerosi presidi sono stati organizzati in tutta Italia ed anche in Campania. Ieri sera la protesta è arrivata anche a Salerno con un presidio sulle banchine della stazione ferroviaria centrale di Salerno. Poco più di una cinquantina di manifestanti, molti dei centri sociali, con striscioni e bandiere, alcune di Rifondazione Comunista, hanno contestato le scelte del governo sull’alta velocità ferroviaria. Un’azione che è nata grazie ad un passaparola su internet, su Twitter e sugli altri siti del movimento, che ha coinvolto oltre 50 città italiane. In Campania, oltre a Salerno, un presidio si è svolto anche a Napoli dove circa 200 persone – studenti ma anche attivisti del Comitato contro la discarica di Chiaiano – sono sfilati in corteo nel centro partenopeo.