Crisi dell’Antonio Amato di Salerno. Domani nuovo confronto tra Curatore e lavoratori. Si va verso un’aggiudicazione diretta tra gli imprenditori che avevano partecipato al bando del 19 marzo. Il tribunale sonda la disponibilità della Di Martino.

Antonio Amato potrebbe ripartire dalla Di Martino di Gragnano o, comunque, da un’altra delle imprese che avevano mostrato interesse per l’azienda, presentando un’offerta. Dopo la decisione di Antonio Passarelli di rinunciare al fitto dello stabilimento e del marchio, in seguito al rifiuto del giudice delegato di ritardare di 60/90 giorni la firma del contratto per problemi legati alla manutenzione dei macchinari, il tribunale fallimentare sembrebbe aver deciso di accorciare i tempi. Secondo notizie provenienti da Gragnano, infatti, ci potrebbe essere un’aggiudica diretta senza un nuovo bando ma, semplicemente scorrendo la graduatoria della gara del 19 marzo scorso. Oltre a Passarelli le altre aziende che avevano presentato un’offerta erano state l’Ar Alimentari di Antonino Russo, la Di Martino di Gragnano ed il gruppo De Matteis del pastificio Baronia. Ci sarebbe giá stato un atto formale o, comunque, un sondaggio tra le imprese interessate, con un fax ricevuto dal pastificio Di Martino. Una eventuale ufficializzazione dovrebbe esserci non prima di martedì quando il patron dell’azienda di Gragnano dovrebbe rientrare in sede. Se ne saprà qualcosa in più, forse, già domani mattina quando i lavoratori dovrebbero incontrare il curatore, l’avvocato Amendola ed il Giudice Delegato Jachia. Questa mattina i dipendenti del pastificio si sono confrontati sule ultime voci relative all’aggiudica e torneranno ad incontrarsi martedì al centro sociale di Salerno.