I finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli hanno portato a termine un blitz in seguito all’esecuzione di una articolata attività di polizia ambientale, con il sequestro d’iniziativa di un’area di circa 4 ettari, interessata da estrazioni abusive di materiale destinato al settore edile e dal successivo interramento di rifiuti provenienti da scavi e demolizioni, in assenza delle previste autorizzazioni.

Dopo l’individuazione dell’area ed i preliminari approfondimenti eseguiti presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Capaccio (SA), sono stati eseguiti mirati appostamenti e pedinamenti da parte delle Fiamme Gialle, che hanno permesso di individuare un camion con il quale, dopo aver caricato materiale proveniente da scavi e demolizioni presso un cantiere di Agropoli, i rifiuti venivano trasportati nell’area interessata, in vista del successivo interramento.

L’intervento immediato dei finanzieri ha permesso di accertare in flagranza la consumazione dell’illecito, con il sequestro del mezzo e di una ruspa,  impiegata sul fondo per interrare il materiale trasportato in discarica.

L’area sequestrata, in località “Tempa del Prete” nel Comune di Capaccio, nelle vicinanze della famosa zona archeologica di Paestum, è delimitata, da un lato, dalla Strada Statale  18 e, dall’altro, dalla linea ferroviaria.

La ricognizione dell’area ha permesso di constatare che, in una pozione del fondo localizzata a pochi metri dai binari, gli scavi avevano portato all’affioramento della falda acquifera.

Gli scavi abusivi permettevano di estrarre dal fondo pregiato materiale da impiegare nel settore edile, rimpiazzato da inerti provenienti da scavi e demolizioni, tra cui risultano chiaramente visibili tracce di asfalto.

Gli accertamenti eseguiti hanno permesso di rilevare che il fondo risultava oggetto di plurimi vincoli, tra cui quello di protezione delle bellezze naturali, rientrando tra le aree di notevole interesse pubblico ai sensi del “Codice dei beni culturali e del paesaggio”.

L’intestataria del fondo agricolo ed il figlio, proprietario dei mezzi, sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Salerno per i reati di gestione non autorizzata di rifiuti, gestione di cava abusiva e deturpamento di bellezze naturali.