Abbandonati al degrado nonostante le tasse pagate come gli altri cittadini di Salerno. A denunciarlo gli abitanti di Canalone che lamentano l’assenza di manutenzione per la zona e per il torrente Fusandola. (010918 Giancarlo Frasca)

E’ una delle zone storiche della città di Salerno, in gran parte ricostruita dopo l’alluvione del 1954 che interessò il capoluogo salernitano. Stiamo parlando del quartiere Canalone, e delle abitazioni sorte nel corso degli anni a ridosso del torrente Fusandola, che da Croce scende verso il cuore antico di Salerno ed in particolare della parte immediatamente a ridosso del Viadotto Gatto, all’altezza di Piazzale San Leo dove con Via Giuseppe Paesano inizia l’abitato. I problemi maggiori nell’area più vicina al corso d’acqua, quasi in secco d’estate e che si rianima, però, nei mesi invernali. A segnalarlo le decine e decine di famiglie che abitano negli edifici costruiti sulle due strade pedonali di Canalone, che iniziano in prossimità della fermata degli autobus, raggiungibili solo attraverso una serie di scale ristrutturate negli ultimi anni dal comune di Salerno. Dopo quell’intervento, però, secondo gli abitanti poco o nulla è stato fatto, ad iniziare dagli interventi di pulizia del canale, cioé del Fusandola. Lo scorso anno era stata pulita la parte bassa del torrente, nel centro storico ma non la parte alta, a monte di Via Fra Generoso e del’asse autostradale, come testimoniano le immagini, dal ponticello di Via San Gaetano verso via Padre Gabriele da Foria che termina proprio al centro del torrente Fusandola che, poi, prosegue la risalita verso Croce. Una situazione che, unita alle caditoie in gran parte intasate, crea preoccupazione per i prossimi mesi piovosi.
Non solo Fusandola, comunque, al centro delle lamentele degli abitanti per i quali l’area sarebbe stata completamente abbandonata con una serie di disservizi e problemi. Tra i tanti quello della raccolta differenziata con due soli contenitori posti sulla strada per diversi edifici senza contare le difficoltà per gli anziani per tornare a casa e per la consegna della corrispondenza.
Una serie di disservizi ai quali gli abitanti cercano di sopperire con una sorta di autogestione, dalla pulizia ai piccoli interventi di manutenzione.
Un quartiere immerso nella natura, in ogni caso, che potrebbe diventare una perla della città di Salerno e che, invece, vive le tante contraddizioni delle periferie, subite dai più deboli, oltre agli anziani i più piccoli.