“Non tutti sono obbligati a capire che quando si apre un dibattito culturale, con interlocutori di rilievo internazionale, sul tema del rinnovo urbano, è doveroso lasciare da parte provincialismo e cialtroneria”. Così commenta il sindaco De Luca le polemiche a seguito della nota indirizzata al Comune di Salerno dalla figlia di italo Calvino, Giovanna.
“Scrivo in riferimento a un convegno da voi organizzato in difesa della costruzione abusiva di un mastodontico edificio in riva al mare a Salerno – Si legge sul profilo Facebook della figlia del celebre scrittore e saggista italiano – Sul manifesto del convegno citate impropriamente una frase di Italo Calvino, per giustificare la vostra operazione. Vi suggerisco una citazione alternativa, che riflette quella che era la vera opinione di mio padre sull’argomento, e che sembra applicarsi quasi perfettamente al vostro caso: …tutti questi nuovi fabbricati che tiravano su, casamenti cittadini di sei otto piani, a biancheggiare massicci come barriere di rincalzo al franante digradare della costa, affacciando più finestre e balconi che potevano verso mare. La febbre del cemento s’era impadronita della Riviera. È tratta da una novella intitolata La Speculazione Edilizia (1957), di cui vi consiglio la lettura”.
La frase utilizzata, secondo Giovanna Calvino, impropriamente dal Comune di Salerno è tratta invece da Le città invisibili “obbligata a restare immobile e uguale a se stessa per essere meglio ricordata, Zora languì, si disfece e scomparve. La terra l’ha dimenticata”.
“E’ incredibile – replica il sindaco De Luca – Sono stati capaci di chiamare in causa a New York la figlia di Calvino, che presumibilmente non sa niente di Salerno, per arruolarla tra i sostenitori del nulla”.
Per De Luca la citazione di Zora è assolutamente corretta. “E’ riferita non ad una singola opera ma alla sottocultura della conservazione a prescindere, del rifiuto ottuso e pregiudiziale all’innovazione. La frase è lì ed è quella”. E per De Luca non c’è nulla da contestare.
La citazione che viene contrapposta è invece per il sindaco di Salerno del tutto sbagliata. “Nell’area in questione non c’è nessun “digradar della costa” offeso dalla “febbre del cemento”. Lì c’era un’area totalmente cementificata – scrive il sindaco in una nota – lì c’erano decine di capannoni fatiscenti; lì c’era il degrado più vergognoso”.
De Luca, dunque, replica duramente, ribadendo che “l’amministrazione comunale avrà la forza e la pazienza per rispondere, punto su punto, ai nemici di Salerno, ed ai cialtroni di tutti i tipi. Avremo la forza – conclude De Luca – di continuare a costruire un futuro di lavoro per i tanti giovani che aspettano che le Istituzioni creino occasioni ed opportunità di vita, per chi non può “vivere” del nulla”. (090314 Viola Simonetti)