Sono interessato da questa vicenda per un colloquio di cinque minuti, che mi è stato chiesto. Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che stamani ha deposto dinanzi alla corte nel processo di secondo grado sul termovalorizzatore di Salerno.
Al termine della requisitoria tenutasi nella seconda udienza del processo d’Appello presso il Tribunale, il procuratore generale Antonella Giannelli ha chiesto la conferma del reato di abuso di ufficio e riduzione della pena. Escluso, invece, il reato di peculato formulato dalla Procura in una istanza di riqualificazione del reato. La prossima udienza del processo d’Appello si terrà il 26 gennaio per la difesa delle parti.(150116 Franco Esposito)

E’ arrivato alle undici in punto, entrando in tribunale dall’ingresso di Corso Garibaldi. Per la prima volta Vincenzo de Luca è entrato in aula tribunale per rendere dichiarazioni spontanee nel processo di secondo grado sul termovalorizzatore di Salerno e sulla scelta di nominare Alberto Di lorenzo a project manager. Accompagnato dal fido Felice Marotta e da Alfonso Buonaiuto, De Luca era con i suoi legali, gli avvocati Andrea Castaldo e Paolo Carbone. La sua deposizione è durata poco più di dodici minuti. Il presidente della Regione, chiamato a rispondere di abuso d’ufficio, reato per il quale in primo grado è stato condannato ad un anno (pena sospesa), è apparso sereno e pacato. Con lucidità ha ricostruito tutta la vicenda. Rispetto a quanto dichiarato spesso alla stampa, De Luca ha introdotto degli elementi di novità. Innanzitutto non ha mai parlato di project manager e di reato linguistico, come l’ha sempre definito in questi mesi. L’ingegnere Barletta – ha detto De Luca -.  Mi disse che non era in grado di svolgere una serie di attività, ad esempio gli espropri. Mi limitai a prendere atto di una esigenza. Poi il governatore della Campania , riferendosi all’ordinanza che gli fu preparata, ha detto di averla firmata senza guardare tutto dalla prima all’ultima parole. Le responsabilità dell’ordinanza sono dell’ufficio proponente.
Io – ha detto – sono interessato da questa vicenda per un colloqui di cinque minuti,che mi è stato chiesto. Infine, riferendosi alla nomina di Di Lorenzo, ha evidenziato come il suo interesse fosse opposto, di consentire a di Lorenzo di dedicarsi esclusivamente al ruolo di coordinare la manutenzione dei quartieri- Un sovraccarico di lavoro per di lorenzo avrebbe determinato per me un danno politico perchè il consenso si costruisce proprio sui piccoli interventi non sulle grandi opere.
Dopo sedici minuti di deposizione, De Luca, chiedendo scusa alla corte per dove andare via alla vigilia della visita del presidente del consiglio in campania, ha lasciato il palazzo di giustzia inseguito da giornalisti e fotografi. Quante attenzioni, mi sento come Brad Pitt, l’unica battuta che si è concesso andando via