Domani 5 giugno con inizio alle ore 10.30 presso il centro di addestramento ginnico sportivo ( lido del carabiniere) di Salerno alla presenza di tutte le autorità provinciali si terrà la cerimonia del 198° annuale della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Come ogni anno sono stati diffusi i dati operativi relativi al Comando Provinciale di Salerno. L’andamento della sicurezza pubblica in provincia ha registrato complessivamente un andamento soddisfacente, nella misura in cui – seppure al senso di sicurezza “percepita” si accompagni un allarme sociale non sempre aderente al dato reale – i fenomeni criminali sono rimasti contenuti od anche ridottisi rispetto ai termini numerici dei dodici mesi precedenti. Infatti, il totale dei reati commessi nella provincia di Salerno, nel periodo 1° giugno 2011 – 31 maggio 2011, è di 28.500 (con una diminuzione dell’1,2% rispetto allo stesso periodo precedente). In particolare, si contano 8 omicidi rispetto ai 3 del periodo giugno 2010 – maggio 2011, nessuno dei quali però riconducibile a logiche di criminalità organizzata. Per gli altri delitti più gravi, riscontriamo un leggero aumento delle rapine (+2,0%) e delle truffe (+2,5%), e dei furti, per i quali contiamo un aumento del 1,1%, a fronte peraltro di un maggior numero di reati scoperti per i casi per i quali ha proceduto l’Arma, la cui attività di contrasto operata dai reparti del Comando Provinciale ha portato complessivamente alla denuncia di 11.838 persone tra quelle in stato di libertà e quelle in stato di arresto, con un aumento pari al (7,4% ) rispetto ai risultati ottenuti nello stesso periodo di riferimento precedente. Un discorso a parte meritano i fenomeni dell’usura e delle estorsioni che – nel primo caso corrispondono a quelle del periodo precedente, mentre, nel secondo ad un aumento del 23,4% è corrisposto un aumento dei reati scoperti pari al 23% e l’aumento dei denunciati pari al 33,9%, registrando, quindi, un buon tasso di “scopertura” il che sta a testimoniare che, se c’è collaborazione da parte delle vittime, più concrete sono le possibilità di assicurare alla giustizia gli autori di questi reati. Una più incisiva collaborazione è richiesta anche per arginare il purtroppo diffuso consumo di droghe, il cui acquisto da parte dei tossicodipendenti è spesso legato indissolubilmente alla c.d. “criminalità predatoria” riconducibile a furti, scippi e rapine che tanta insicurezza ed allarme sociale destano tra la popolazione. Nello specifico settore, in Provincia, l’Arma ha tratto in arresto 422 persone responsabili di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, segnalandone alla Prefettura altre 1943 per uso personale. Qualificati e di tutto rilievo sono stati anche i risultati conseguiti dai Reparti Speciali operanti nella provincia e, in particolare, dalla Sezione Anticrimine del Raggruppamento Operativo Speciale, dal Nucleo Operativo Ecologico, dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, dal Nucleo Antifrodi Comunitarie e dal Nucleo Ispettorato del Lavoro nei relativi comparti di specializzazione, costituiti nel tempo per andare incontro a quelle istanze della società che – progressivamente estesesi dall’originaria richiesta di protezione dell’incolumità fisica e della proprietà privata – esigono ormai la stessa determinazione per la salvaguardia di un più ampio ventaglio di interessi pubblici, quali la sicurezza sui luoghi di lavoro, la salubrità dell’ambiente o la salubrità dei cibi. Prezioso è stato anche il supporto del 7° Elinucleo e del Nucleo Cinofili di Pontecagnano. Significativo è ricordare pure il ricorso alle misure di prevenzione sia personali (anche i fogli di via obbligatori nei confronti di soggetti provenienti in genere dai comuni dell’hinterland napoletano) sia di natura patrimoniale, che hanno portato negli ultimi dodici mesi a proporre il sequestro di beni per un valore di oltre 13 milioni di euro. La confisca dei beni illecitamente acquistati è un obiettivo sul quale – anche su concorde parere dell’A.G.- bisogna concentrarsi con maggiore determinazione, perché l’accumulo di ingenti patrimoni inquina l’economia, altera la libera concorrenza, aumenta il pericolo di infiltrazioni nelle pubbliche amministrazioni. (050612)