Una mano ai consorzi potrebbe giungere dalla Regione Campania che intende destinare parte della mano d’opera negli impianti di compostaggio in corso di realizzazione. In quello di Eboli, ormai terminato, oltre che a Sardone e San Tammaro dove i lavori inizieranno a breve. Sollo sfondo la necessità, però, di elaborare una nuova legge regionale. (070912 Giancarlo Frasca)

In attesa di elaborare una nuova normativa che istituisca un nuovo sistema di gestione del ciclo dei rifiuti, allaluce del decreto legge 95 del 2012, che dovrà andare in vigore entro la fine dell’anno chiarendo, si spera, le competenze in materia, la Regione Campania lavora per risolvere, o comunque attenuare, i problemi vissuti dai Consorzi di Bacino, con migliaia di lavoratori appesi ad un filo, soprattutto nell’area tra Napoli e caserta, oltre che nel salernitano.
Parte di questa manodopera, infatti, potrebbe essere reimpiegata in una serie di impianti realizzati o in corso di realizzazione in Campania ed il salernitano farà da apripista, tra questi i siti di compostaggio.
Entro un anno, infatti la provincia di Salerno ne potrà vantare altri due, dove poter trattare la frazione organica, tra le più problematiche nel ciclo di raccolta e smaltimento della spazzatura. Due strutture che si andranno ad affiancare a quella di Salerno, realizzata dal Comune ed ormai in funzione da mesi. Sono, infatti, terminati i lavori di completamento dell’impianto di compostaggio di Eboli che erano stati riavviati, dopo il blocco del 2008, grazie ai fondi sbloccati dalla Regione Campania, ciorca 1 milionee 200 mila euro utilizzati per le infrastrutture necessarie, la sistemazione del piazzale e i sistemi anti odori. Il piano regionale, però punta anche ad altre due strutture in Campania, a Sardone di Giffoni, al confine con Salerno e Pontecagnano Faiano ed a San Tammaro, nel casertano, sito attualmente gestito dal Consorzio di Bacino Salerno 2.
“Il Comune, grazie ai fondi sbloccati dalla Giunta Caldoro, ha potuto completare i lavori, che erano fermi dal 2008, realizzando le infrastrutture necessarie, sistemando il piazzale e installando sistemi in grado di abbattere gli odori – spiega l’assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano – Basterà ora all’amministrazione comunale inviare la richiesta allo Stap (Settore tecnico amministrativo ecologia) di Salerno per ottenere l’autorizzazione all’esercizio e, dunque, per l’effettiva messa in funzione che avverrà a breve. Grazie al completamento dell’ opera potranno essere anche tutelati ulteriormente i lavoratori dei Consorzi di Bacino di Salerno: abbiamo già concordato con la Provincia, che dovrà gestire l’impianto al termine delle fase di esercizio funzionale ad opera della ditta che ha realizzato i lavori, l’utilizzo di tali maestranze”.
Per Eboli i tempi di attivazione dovrebbero essere particolarmente brevi, quindi, con la possibilità di impiegarvi operai dei consorzi di Salerno contribuendo alla rsoluzione dei problemi vissuti da questi enti.
“L’ impianto di Eboli, dopo quello di Salerno è il secondo, in ordine di grandezza che viene realizzato grazie alla forte spinta della Giunta Caldoro e dell’Assessorato che mi onoro di rappresentare, rispettando i termini comunicati all’Unione Europea sul completamento dell’opera – conclude Romano – Se non ci fosse stata la ferrea volontà da parte nostra di pensare alla parte del ciclo dei rifiuti che riguarda l’organico, si sarebbe rischiato di avere una grande opera di importanza strategica, quale quella di Eboli, ancora incompiuta. Per il suo completamento abbiamo sbloccato risorse per un 1 milione e 200mila euro. L’impianto potrà trattare 21mila tonnellate di rifiuti umidi l’anno”.
Eboli farà, quindi, come dicevamo, farà da apripista per il reimpiego dei lavoratori dei Consorzi così come era stato prospettato anche dall’assessore all’ambiente del Comune di Salerno per un possibile passaggio di cantiere a Salerno Pulita di una trentina di operai, già attualmente impegnati nel territorio del capoluogo. Lunedì 17, poi, a Roma ci sarà la prima riunione del tavolo tecnico ristretto con Ministero e Protezione Civile per alalizzare ed individuare soluzioni per i lavoratori del consorzi. Il piano regionale punta a dotarli delle risorse finanziarie necessaria a proseguire l’attività, partendo dal recupero di una parte dei crediti oltre che ad un riordino delle cometenze con una nuova legge sul ciclo dei rifiuti.