Per l’agenzia giornalistica Agi, “ci sarebbe anche il nome del presidente della Giunta regionale campana, Vincenzo De Luca, tra quelli dei 7 indagati dalla Procura di Roma per una vicenda che riguarda Nello Mastursi, l’ex capo della segreteria del governatore della Campania”. Secondo un’agenzia di stasera, “al centro della vicenda la sentenza, che ha avuto come giudice relatore Anna Scognamiglio ma che e’ stata votata all’unanimita’, che sospendeva per De Luca gli effetti della legge Severino dopo la sua condanna a Salerno per abuso d’ufficio. Oltre a Mastursi, De Luca e al giudice napoletano (la cui presenza tra gli indagati ‘per atto dovuto’ ha fatto scattare la competenza del tribunale di Roma nell’inchiesta), nel registro apposito e’ iscritto anche il marito della donna, manager in una struttura della sanita’ campana. I reati sono quelli tipici delle indagini sulla Pubblica amministrazione: corruzione e concussione per induzione. Nei giorni scorsi sono stati perquisiti l’ufficio di Mastursi e la sua abitazione; al 49enne fedelissimo di De Luca, ‘mente’ della sua campagna elettorale, che ha visto anche una lista, ‘Campania in rete’, con nomi segnalati come ‘impresentabili’ dalla commissione Antimafia, la Squadra mobile di Napoli ha sequestrato pc e telefono cellulare. Mastursi aveva presentato le sue dimissioni per “motivi personali” sabato, all’indomani dell’atto investigativo, dimissioni protocollate ieri e ‘giustificate’ con una nota della Regione come legate alla difficolta’ di tenere insieme gli impegni di capo staff e di nel Pd regionale”.
De Luca, in ogni caso, come riportato invece dall’Ansa, ha smentito problematiche giudiziarie. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in merito al caso di Nello Mastursi – suo dimissionario capo della segreteria – parla di “ricostruzioni fantastiche politiche giudiziarie” in merito alle quali, dice, “non perdo neanche dieci secondi”. A radio Kiss Kiss Napoli, De Luca dice che Mastursi gli ha comunicato che “faceva fatica” a gestire un doppio incarico”. “Se ci sono delle cose da chiarire la magistratura faccia il proprio lavoro – ha aggiunto – vada avanti senza guardare in faccia a nessuno”.
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, si affida alla sua consueta ironia per commentare, nel corso della trasmissione Radiogoal, su Radio Kiss Kiss Napoli, il caso del suo stretto collaboratore Nello Mastursi – dimissionario dall’incarico di capo della segreteria del presidente della Regione – oggetto di una perquisizione disposta dalla procura di Roma: “Ho visto le prime pagine dei giornali. Devo dire che ho invidiato Mastursi che ha avuto una pubblicità neanche fosse Winston Churchill e Camillo Benso conte di Cavour. E che diamine!”. Spiega perché Mastursi avrebbe presentato le dimissioni: “Sono arrivate perché mi ha comunicato che faceva fatica a reggere il doppio lavoro, quello di segreteria – qui non si respira – e il lavoro di responsabile dell’organizzazione del Pd alla vigilia di una campagna amministrativa impegnativa”. La sua risposta, aggiunge De Luca, in merito a tutta questa vicenda “è chiara”. “Siamo tranquilli – ha concluso – adesso è arrivato il momento di occuparci dei problemi dei cittadini e di farla finita con queste storie”.
Anche l’edizione on line de Il Fatto quotidiano, comunque, ha parlato di Indagini su De Luca. Per il giornale diretto da Travaglio ci sarebbero anche delle intercettazioni e (…) sul registro del pubblici ministeri di piazzale Clodio (…) sarebbero finiti anche (…) Guglielmo Manna, marito del magistrato e Nello Mastursi, capo della segreteria del governatore, che si era dimesso due giorni fa. Era stata la Procura di Napoli ad avviare l’inchiesta e poi per competenza territoriale ha inviato gli atti a Roma, che si occupa delle vicende giudiziarie che riguardano i magistrati partenopei.
L’inchiesta nasce da un’intercettazione in cui Manna chiede a Mastursi un’assunzione nell’ambito della sanità, ventilando la possibilità di un intervento di sua moglie in una vicenda che stava a cuore all’ex capo della segreteria del presidente della Giunta campana. La Scognamiglio, in seguito, è stata effettivamente estensore della sentenza con la quale il 22 luglio la prima sezione civile del Tribunale di Napoli ha confermato la decisione del giudice monocratico di sospendere l’efficacia della legge Severino nei riguardi di De Luca (…).
Alle 22 e 48 anche l’Ansa ha confermato la notizia sul coinvolgimento di un giudice: “Uno dei giudici del Tribunale civile di Napoli che, confermando una precedente decisione del giudice monocratico, ha accolto il ricorso del Presidente della Campania Vincenzo De Luca, contro la sospensione da Governatore, è indagato dalla Procura di Roma – secondo quanto si apprende – per le ipotesi di reato di corruzione in atti giudiziari”.
(101115)