Un 35enne nigeriano, con ipertensione severa, affetto da Lupus Eritematoso Sistemico ed in dialisi è stato sottoposto ad un delicato intervento nell’Unità Complessa di Cardiologia di Eboli, diretta dal dottor Angelo Catalano. Si tratta di una denervazione renale, un caso rarissimo a livello internazionale, che consiste nel trattamento termico prodotto da una “sonda” che entra nell’inguine ed arriva alle arterie renali e “scarica” ultrasuoni o radiofrequenze. In altre parole si “bruciano” le terminazioni nervose “simpatiche” che sostengono l’ipertensione. Una sorta di “termoablazione termica”. L’intervento è stato eseguito dai cardiologi interventisti Emanuele De Vita e Giuseppe Bottiglieri. Considerando le condizioni del paziente, una particolare cautela è stata osservata nel trattamento di
anestesia da parte della equipe del dottor Fernando Chiumiento, che dirige l‘Unità Operativa di Anestesiologia
e Rianimazione dell’ospedale ebolitano. Il paziente iperteso trattato vive e lavora da decenni nel territorio ebolitano, dove le persone extracomunitarie ufficialmente censite sono oltre 4mila ed altrettanti sono quelli “stimati” ma non censiti. La procedura praticata sul paziente (con pochissime analoghe esperienze riportate nella letteratura scientifica internazionale) costituisce un precedente molto significativo per altri ed eventuali casi che
potrebbero giungere all’ attenzione degli specialisti dell’Ospedale di Eboli. Le condizioni e modalità di vita diverse di molti extracomunitari, unite ad abitudini alimentari proprie di ogni popolazione determinano, ad esempio, un metabolismo del sale da cucina non uguale per tutti e questa “diversa assimilazione del sale” potrebbe spiegare la maggiore o minore frequenza di alcune forme di ipertensione in soggetti di origine africana: gli studi sono stati avviati ed ancora sono in corso sui cittadini afroamericani in alcuni prestigiosi Centri di Ricerca ed Università degli Stati Uniti. Sta di fatto che in alcuni pazienti ipertesi di origine africana i farmaci per curare l’ipertensione severa hanno scarsa efficacia con notevole aumento della possibilità di infarti ed ictus.

Di Franco Esposito

Giornalista professionista, lavora a Telecolore dal 1984. Padre di tre figli, è laureato in Giurisprudenza col massimo dei voti. E' corrispondente del Corriere dello Sport e di Repubblica. Radiocronista e opinionista di Radio Bussola 24. Professore a contratto nel Master in Comunicazione dello Sport presso UniCusano. Cultore della Materia presso UniSa.