Ripresa produttiva per le Fonderie Pisano di Fratte a Salerno. A comunicarlo all’azienda la giunta regionale della Campania, con una nota giunta nel pomeriggio di ieri. (180119)

Via libera alla ripresa delle attività nello stabilimento di Fratte delle Fonderie Pisano di Salerno. A disporlo la Giunta regionale della Campania con una comunicazione inviata all’azienda e per conoscenza anche al prefetto ed al sindaco di Salerno, all’Asl, oltre che alla procura della repubblica, ai carabinieri del Noe, alla Provincia di Salerno ed alla Direzione generale del ciclo integrato delle acque e dei rifiuti. Secondo la Regione Campania, l’attività produttiva può riprendere poiché, sempre secondo la nota inviata alla proprietà, gli interventi migliorativi apportati avrebbero determinato la rimozione delle criticità che avevano portato alla sospensione dell’autorizzazione.
Quattro, comunque, le prescrizioni previste. Nelle more della realizzazione degli interventi impiantistici, condivisi ed approvati in conferenza di servizi, le Fonderie dovranno effettuare alcune misure gestionali compensative, tra queste la pulizia del piazzale tre volte al giorno, triplicando la situazione attuale, per ridurre il carico inquinante in testa all’impianto.
Inoltre la gestione dello stabilimento dovrà essere ad una potenza inferiore a quella massima per ridurre le emissioni sonore ed in atmosfera, effettuando delle interruzioni forzate, applicando il contratto di solidarietà ai lavoratori concentrando, per quanto possibile, le pause nel periodo necessario ad effettuare le modifiche all’impianto.
Infine, per ridurre l’impatto acustico, in attesa di installare barriere fono-isolanti e fono-assorbenti, la società in 45 giorni dovrà effettuare un piano di manutenzione straordinario per gli organi rotanti rumorosi, sostituendo ad esempio i cuscinetti usurati. Una serie di prescrizioni sulle quali dovrà vigilare, sempre su indicazione della Regione Campania, l’Arpac, l’Agenzia per la protenzione dell’Ambiente con apposite attività ispettive con periodicità non superiore ai sei mesi.