L’indulto è “l’unica soluzione possibile” per far fronte all’emergenza carceri entro la scadenza di maggio, come ci impone l’Europa. Lo ha sostenuto senza mezzi termini, nella sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, ieri, il Primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce parlando nell’Aula magna della Suprema Corte innanzi al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che tante volte ha esortato ad affrontare questa piaga. Ma la strada della clemenza – che non può contare su numeri sufficienti nemmeno in Parlamento – ha incontrato, anche in questa occasione ufficiale, la contrarietà dell’Anm, del vicepresidente del Csm Michele Vietti e del capo dei pm italiani, il Procuratore generale Gianfranco Ciani che, invece, ha esortato a costruire più penitenziari dato il tasso di criminalità italiano. Tante le reazioni alla presa di posizione di Santacroce. Per il leader delle toghe Rodolfo Sabelli, “la storia recente dimostra che l’indulto non ha mai risolto a lungo il problema delle carceri e comunque senza amnistia non risolve la questione delle pendenze dei processi”. Secondo Vietti, l’indulto “non è l’unica strada da percorrere”, occorre invece pensare a “pene alternative al carcere”. Di “indicazione onesta e coraggiosa” ha parlato, invece, il presidente dei penalisti Valerio Spigarelli. Nota dolente – nel discorso del Primo presidente – il “persistere” della tensione tra magistratura e politica che finisce per delegittimare il lavoro dei giudici. Santacroce ne sa qualcosa. A settembre definì “pura fantascienza” la telefonata nella quale l’ex premier Silvio Berlusconi parlava di ingerenze del ‘Colle’ anche su di lui per il verdetto Mediaset. Alla cerimonia degli ‘ermellini’ – sulla quale è pesato il solito macigno dell’arretrato, oltre 4 milioni di cause civili e più di 3 milioni nel penale – sono arrivate le massime cariche istituzionali. Eccetto il premier Enrico Letta, impossibilitato per altri impegni. Presenti il Presidente del Senato Pietro Grasso, la Presidente della Camera Laura Boldrini e il Presidente della Consulta Gaetano Silvestri. Nutrito il drappello dei ministri. Tra gli altri, oltre al Guardasigilli Annamaria Cancellieri, che ha auspicato l’avvio di “una profonda revisione del modello di detenzione” a partire dalla condanna di Strasburgo, c’erano il titolare della Difesa Mario Mauro, il ministro per gli Affari regionali Enzo Moavero, quello per le Riforme Gaetano Quagliariello e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi. Novità importante nel cerimoniale. Per la prima volta il Capo dello Stato si è accomodato nella prima fila riservata agli invitati più illustri, anziché sedere al centro dell’Aula, sempre sotto ai riflettori, nella solitaria e pomposa poltrona rossa a lui destinata. Per dare un minimo di comodità, tra gli arredi della Cassazione sono state reperite – ieri – spartane sedie in cuoio che, rispetto a quelle senza appoggi laterali delle file dietro, avevano almeno il richiesto comfort dei braccioli. Ogni precauzione è stata presa: i controlli delle forze dell’ordine sono iniziati dalle 6 del mattino e, per ogni evenienza, il personale della Asl ospitata al pianterreno della Cassazione, ha provveduto, come sempre, a portare nelle adiacenze dell’Aula magna il kit salvavita di primo intervento. Necessità di riforme strutturali, in primis quella della prescrizione ridotta per la quale tanta corruzione rimane impunita, e radiografia del settore penale e civile della giustizia, sono stati gli altri focus dell’analisi di Santacroce. In evidenza, l’incremento di reati connessi alle “nuove povertà”, come i furti in appartamento, e alla crisi. Tra questi, i licenziamenti con ‘rito Fornero’, la revisione degli assegni di separazione, fallimenti e procedure di sequestro. In calo gli omicidi, “il numero più basso degli ultimi 150 anni”. A Ciani è toccato il compito di chiamare a raccolta lo Stato contro le minacce di morte che, “addirittura” dal carcere, ha lanciato Totò Riina al pm del processo sulla trattativa Stato-mafia Nino Di Matteo. I vertici del ‘Palazzaccio’ all’unisono hanno bacchettato le toghe “che hanno smanie di bonifiche politiche e sociali” e che peccano di “protagonismo” cercando “consenso” con le inchieste. Il Pg Ciani, però, – che ha aperto un fascicolo sul presidente Antonio Esposito per l’intervista dopo il processo Mediaset – con “tranquillante certezza” ha escluso che siano state fatte inchieste “per perseguire finalità politiche”. Sempre allarmanti i dati sulla delinquenza. Dal porto calabrese di Gioia Tauro nelle mani della ‘ndrangheta per i traffico di cocaina, al “disastro” ambientale della ‘Terra dei fuochi, allo crescita dello stalking come deriva violenta della crisi di coppia.
GLI AVVOCATI
Con la Costituzione in mano o con le toghe nere indosso al posto di quelle rosse di ordinanza: negli anni dei governi Berlusconi sono stati sempre i magistrati i protagonisti delle proteste organizzate in occasione delle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario. Oggi, invece, in tempo di governo delle larghe intese, a far sentire la loro voce di dissenso nei 26 distretti di Corte d’appello di tutto il Paese saranno gli avvocati. L’appuntamento cade in un momento di grande tensione tra la categoria e il ministro della Giustizia Cancellieri, non solo per alcuni provvedimenti del governo giudicati indigeribili dagli avvocati, a cominciare dalla misure sul processo civile e dalla riforma della geografia giudiziaria, ma anche per la scelta del Guardasigilli di disertare la loro conferenza nazionale a Napoli, ritenendo piu’ importante la sua presenza a Mosca per il consiglio Ue-Russia su sicurezza e giustizia. Per questo l’attenzione e’ puntata soprattutto sulla cerimonia di Cagliari, alla quale interverrà il Guardasigilli e che rappresenterà la prima occasione di un vero faccia a faccia con la categoria dopo le ultime polemiche. Non a caso nel capoluogo sardo hanno scelto di essere presenti i vertici di tutte le istituzioni e delle associazioni dell’Avvocatura, decisi a far valere le loro ragioni. Ieri il ministro ha provato a stemperare la tensione riconoscendo, nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione, il “ruolo fondamentale” degli avvocati e l’importanza di un dialogo “costante” con loro. Parole accolte con favore dal presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa (che pure ha invocato “rispetto reciproco”), ma che non bastano a placare la categoria. “La realtà è fin troppo evidente: dopo un decennio di interventi contro il diritto di difesa e gli avvocati, 17 in 8 anni, e nonostante la chiusura di 1000 tra tribunali, sedi distaccate e uffici di giudici di pace, la giustizia è sempre in piena emergenza e gli sprechi continuano”, lamenta il presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura Nicola Marino. E’ stato proprio l’Oua a organizzare la mobilitazioni di oggi: in tutti i distretti di Corte d’appello (anche a Palermo dove e’ prevista la presenza del presidente del Senato Piero Grasso) i rappresentanti dell’avvocatura leggeranno un documento di protesta per le condizioni di degrado della giustizia e per quello che ritengono un vero e proprio “attacco” alla loro funzione e alla sua “rilevanza costituzionale”; e chiederanno correttivi “seri e sostanziosi”, alla riforma della geografia giudiziaria, prima di abbandonare l’aula.
I RADICALI
Manifestazione per l’anno giudiziario anche da parte dei Radicali in tutta Italia. La manifestazione/presidio in fila indiana “walk around”, chiaramente in “sandwich”, oggi dalle 08,45 fino alle 13,00, davanti al Palazzo di Giustizia di Salerno sul C.so Vittorio Emanuele. Nell’abito dell’iniziativa promossa da Marco PANNELLA e dal Partito Nonviolento Radicale Transnazionale e Transpartito, da Rita BERNARDINI e da Radicali italiani, anche a Salerno Radicali mobilitati per “la controinaugurazione dell’anno giudiziario 2014 per l’Amnistia e Indulto”. Durante la cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario presso il distretto di Corte d’Appello di Salerno intervento nell’aula “Giacumbi” tra gli altri di Donato SALZANO segretario di Radicali Salerno Ass. “Maurizio Provenza”.(250114)