Il futuro dell’azienda ospedaliera universitaria di Salerno nel nuovo Atto Aziendale del Ruggi:

La nuova anatomia dell’Azienda: I 5 Plessi
a – La Sede ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno
La Sede ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno accoglie la casistica ad alta intensità e l’emergenza-urgenza ad alto contenuto assistenziale. La Cardiologia, la Cardiochirurgia, la Chirurgia Vascolare ed Endovascolare, l’Area Critica con Rianimazione e Terapia Iperbarica, i Servizi Diagnostici “core” e quelli interventistici, il Centro Trapianti, le Chirurgie Specialistiche, la Psichiatria, la Stroke Unit.
b – La Sede ospedaliera “Santa Maria dell’Olmo” di Cava de’ Tirreni
La Sede ospedaliera “Santa Maria dell’Olmo” di Cava de’ Tirreni garantirà una funzione di Pronto Soccorso e presa in carico del paziente. Il Pronto Soccorso e presa in carico del paziente sarà supportato dalle attività chirurgia generale, dalla rianimazione e dalla medicina generale, da una cardiologia con UTIC La previsione di una dotazione tecnologica avanzata (tele-ECG, telemedicina) in costante collegamento con le specialità emergenziali e cardiovascolari del Ruggi rappresenta un requisito innovativo ed efficiente per la gestione di tale tipologia di accessi. Ancora, con la riconfigurazione aziendale Cava rilancia l’Endocrinochirurgia, anch’essa esigenza epidemiologica ad alto impatto: il DRG “Malattie Endocrine senza complicanze” rappresenta il terzo DRG (il secondo, se sommato al suo omologo con complicanze) in fuga dalla provincia di Salerno verso altre regioni italiane (Toscana, in particolare).
In questo gruppo di ricoveri, la patologia tiroidea – endemica in Campania – rappresenta senz’altro la casistica più nutrita. Anche la migrazione extraprovincia è significativa2. Si tratta, anche qui, di casi che potrebbero essere trattati in regimi meno dispendiosi per il SSN (Day Service per malattie Tiroidee, DGRC 102/2009), limitando la fuga, altrettanto notevole, dei relativi interventi chirurgici3. Tale linea d’attività seguirà il paziente trattato presso le SS.OO. poc’anzi menzionate, per tutto quanto attiene il post-operatorio. La sede di Cava, vedrà potenziata l’attività traumatologica ortopedica. Tale azione è rivolta all’abbattimento dei tempi di intervento nei pazienti traumatizzati ma anche nei pazienti anziani vittime di fratture di femore, dove la nostra regione registra un tasso di intervento nelle 48 dal trauma a dir poco risibile.
c – La Sede ospedaliera “Amico Gaetano Fucito” di Mercato San Severino
La Sede ospedaliera “Amico Gaetano Fucito” di Mercato San Severino si configura come ospedale del giovane adulto, preparandosi a diventare un centro d’offerta strategico nel campo della chirurgia bariatrica, dell’endoscopia operativa, della prevenzione e terapia dell’ipovisione nell’adulto e dell’urologia. Il PO di Mercato San Severino ospiterà al proprio interno anche le Strutture di Odontostomatologia capaci di fornire adeguata risposta assistenziale spaziando dalla prevenzione fino all’implantologia, nonché la Facoltà di Odontoiatria. Accanto all’implementazione dei livelli di assistenza medica destinati alle patologie ad alto impatto epidemiologico (la Cardiologia, l’Immunologia e Reumatologia, la Nefrologia con Dialisi) e alla gestione dell’urgenza-emergenza (Pronto Soccorso con O.B.I.,, UTIC), la sede di Mercato San Severino, nella nuova fisionomia dell’Azienda, si rivolge alla diagnosi e alla terapia dei disturbi dell’età giovane adulta, con particolare riferimento alla chirurgia bariatrica, disciplina ospedaliera destinata a fronteggiare il sempre crescente allarme dell’obesità in Regione Campania. Secondo i dati raccolti dal sistema di sorveglianza Passi, il 32% degli adulti risulta in sovrappeso, mentre l’11% è obeso: complessivamente, quindi, più di quattro adulti su dieci (42%) sono in eccesso ponderale.
La Campania, in particolare, mostra la più alta prevalenza di sovrappeso e obesità infantile rispetto a tutte le altre regioni italiane e a gran parte dei Paesi europei. Tra i bambini della nostra Regione il 48,8 % presenta un eccesso ponderale che comprende sia sovrappeso che obesità (dati Sistema di Sorveglianza Okkio alla Salute 2012). In quest’ambito, Salerno detiene la più alta percentuale di pazienti in sovrappeso (se si considera che la popolazione salernitana è il 19% di quella campana, si possono comprendere anche i valori assoluti).
2 Di circa 2500 ricoveri di pazienti salernitani per malattie endocrine, 2200 avvengono in strutture diverse dall’Azienda; di queste, circa 700 in strutture di altre province campane. 3 Quasi 300 gli interventi sulla tiroide effettuati fuori regione, oltre la metà dei quali in Toscana; 141 i casi fuori provincia e circa 100 al Ruggi. Accanto ai programmi di sorveglianza, indispensabili per valutare il fenomeno e per intraprendere politiche adeguate, vanno promossi interventi di promozione di corretti stili di vita e lotta alle malattie croniche mediante un approccio multisettoriale.
Ancora, il nuovo assetto aziendale punta sul PO di Mercato San Severino per concentrare la complessità dell’Endoscopia Operativa. Rientra, questa specialità, “tra i settori che richiedono una forma organizzativa ad alta integrazione”, soprattutto in riferimento alla Gestione delle Urgenze, visto l’impatto sulla salute e la rilevanza della componente organizzativa sul risultato delle prestazioni, come richiamato dal Piano Ospedaliero Regionale.
Anche la terapia oncologica trova posto a Mercato San Severino, sia per contribuire alla capillarizzazione dei servizi rivolti a una delle principali cause di ospedalizzazione della provincia (la chemioterapia) sia per intercettare le fughe oncologiche verso la provincia di Avellino a carico dei cittadini di Salerno. La chemioterapia, di fatto, rappresenta il primo motivo di ricovero medico in DH e il primo motivo di fuga dei cittadini della provincia di Salerno verso altre province e regioni. Si tratta di un’evidenza non più sostenibile, specie considerando che il DRG 410 (Chemioterapia), oltre a richiedere accessi ripetuti e ravvicinati del cittadino al punto di erogazione, rientra tra i DRG a rischio di non appropriatezza in RO e in DH e, come tale, necessita di essere parzialmente trasferito in regimi a minore intensità (ambulatorio semplice e Day Service), secondo le disposizioni del Commissario ad Acta della regione Campania. La distribuzione della casistica ai diversi livelli (ricovero o ambulatorio) va opportunamente governata in considerazione di fattori clinici (performance status – PS – del paziente oncologico, influenzato anche dall’età) e organizzativi (trasporto e stoccaggio dei farmaci a distanza rispetto al luogo di produzione)4. Per tali motivi, la previsione di un setting di erogazione delocalizzato per casi a minore complessità (pazienti giovani, con buon PS ecc) che non necessitano i livelli di alta assistenza garantiti nella sede del Ruggi d’Aragona, è elemento di qualificazione e responsabilizzazione dell’istituzione ospedaliera. Nella Sede ospedaliera di Mercato San Severino sarà confermata la linea d’attività ambulatoriale di Angiologia Medica.
d – La Sede ospedaliera “da Procida” di Salerno
La Sede ospedaliera Da Procida, nel cuore di Salerno, si connota tradizionalmente come polo dell’health aging e della lungodegenza, del recupero e della riabilitazione grazie al potenziamento e alla differenziazione/specializzazione di tali funzioni, fortemente integrate con le aree di acuzie posizionate negli altri plessi dell’Azienda.
Quasi sconosciuta come specialità pubblica in Regione, la Riabilitazione non è solo una forma di civiltà assistenziale, ma è qui prevista come insieme di aree cliniche specialistiche ad alta competenza ed alto impatto sanitario ed epidemiologico, in grado di influenzare la prognosi quoad vitam e quoad valetudinem di numerose affezioni acute e croniche, traumatiche e non.
La differenziazione specialistica nelle varie unità di riabilitazione e, al contempo, la loro convivenza entro un’unica struttura, favoriscono quelle sinergie di know-how e di presa in carico globale del paziente scientificamente correlate al successo degli outcomes medici e di recupero sia clinico sia sociale.
La lungodegenza, insieme alla riabilitazione, è l’altra grande assente del SSR campano. Intesa come un ambito di recupero e cura fortemente specialistico e con una specifica vocazione all’anziano fragile, necessita se si considera che in Italia il 50% delle giornate di degenza è destinata alle persone con più di 65 anni, e che la degenza media dei cittadini ultrasettantacinquenni è doppia rispetto a quella dei giovani adulti, e talvolta erogata in un regime non congruo al fabbisogno, la previsione della lungodegenza associata alla riabilitazione è di indubbio valore sia assistenziale che economico-organizzativo.
e – La Sede Costa d’Amalfi Castiglione di Ravello
La sede Costa d’Amalfi garantirà l’assistenza in urgenza in una zona, la costiera, dalla demografia peculiare (forte turismo estivo, contrazione demografica invernale) svolgendo funzioni di punto di Pronto Soccorso e Presa in carico del paziente. Tali funzioni vengono modulate in modo da essere incrementate nel periodo giugno-settembre e depotenziate nel resto dell’anno. La sede aumenterà i livelli di connessione con il PO Ruggi è tale volontà è dimostrata dalla realizzazione di una Direzione Medica di Presidio unica. (210316 Franco Esposito)