Si prospetta un derby salernitano nel mercato locale e nazionale della pasta. Tornano nei negozi la Antonio Amato e la Russo di Cicciano. Un marchio, quest’ultimo, acquistato dalla Garofalo dei salernitani Menna. (091012 Giancarlo Frasca)

Una vecchia insegna del Pastificio Russo di Cicciano
Una vecchia insegna del Pastificio Russo di Cicciano

Conto alla rovescia per il ritorno ufficiale della pasta Antonio Amato sugli scaffali di supermercati e negozi in tutta Italia. Il 15 ottobre la Dicado, la società creata dal gruppo Di Martino per gestire, con la formula del fitto stabilimento e marchio in seguito al fallimento, terrà una conferenza stampa nello stabilimento mentre per il 18 sta organizzando una grande festa nel parco Mercatello di Salerno per presentare la pasta alla città ed ai salernitani. Un primo momento di rilancio del marchio pastaio, fino a qualche mese fa tra i principali produttori di pasta in Italia con quote importanti anche in Europa e nel resto del mondo. Dopo aver ripreso la produzione in estate, con l’obiettivo di soddisfare una serie di commesse della Di Martino nei paesi asiatici e nel Sud Africa, lo stabilimento Antonio Amato è pronto a riportare anche la pasta con il proprio marchio sui mercati nazionale ed internazionali.
Parallelamente anche un altro pastificio si appresta a tornare sul mercato, quasi in contemporanea con l’Antonio Amato. Si tratta della Russo di Cicciano, altro nome storico del settore in Campania. Anche in questo caso il rilancio avverrà dopo il fallimento dell’azienda, rilevata da un altro pastificio ben conosciuto a Salerno, la Garofalo di Gragnano, di proprietà della famiglia salernitana Menna.

I manifesti 6 metri per 3 della nuova campagna Amato "targata" Dicado
I manifesti 6 metri per 3 della nuova campagna Amato "targata" Dicado

Un milione e centomila euro la somma investita per rilevare soltanto il marchio dell’azienda fallita nel 2009. Imparentata con gli Amato, la famiglia Menna fino a qualche mese fa era in corsa per l’acquisto dello stabilimento della zona industriale di Salerno. Antonio Amato, inoltre, era uno dei produttori ai quali Garofalo si rivolgeva per integrare la propria offerta.
Un vero e proprio derby salernitano, per ora vissuto a colpi di pubblicità murali e sui quotidiani con Russo che ha iniziato con un paginone sul quotiiano il mattino ed Amato che ha “risposto” con manifesti e cartelloni luminosi nel capoluogo, puntando sulla salernitanità. (091012)