Botta e risposta sul Crescent, l’edificio di Piazza della Libertà a Salerno. Per i legali delle aziende, il Consiglio di Stato avrebbe respinto l’ultimo ricorso presentato da Italia Nostra. Per l’associazione ambientalista, invece, la situazione sarebbe diversa. I lavori, intanto proseguono. (010812)
Decreto del Consiglio di Stato del 310712

Nuova puntata della battaglia giudiziaria tra le imprese che stanno realizzando il Crescent (Rainone-Ritonnaro-Favellato), l’edificio semicircolare progettato da Bofill, destinato a delimitare piazza della Libertà a Salerno, ed Italia Nostra, ormai vissuto anche a colpi di note e comunicati stampa, oltre che ricorsi ed istanze al Consigli di Stato.
Ieri pomeriggio i legali della Crescent Srl, ed in particolare l’avvocato Lorenzo Lentini, avevano comunicato che il presidente del Consiglio di Stato, con decreto 3003/2012 aveva respinto l’istanza di revoca proposta da Italia Nostra contro l’ordinanza 2811, confermando il via libera alla prosecuzione dei lavori di realizzazione dell’edificio. Una decisione che secondo la nota rappresenterebbe un ulteriore tassello per il completamento del programma costruttivo del Crescent, in attesa dell’udienza di merito del prossimo 23 ottobre attesa con rinnovata fiducia.
Questa mattina l’associazione ambientalista è tornata, però, alla carica sostenendo che l’istanza di revoca non sarebbe stata respinta ma che, al contrario dovrà essere esaminata dal collegio all’udienza del prossimo 11 settembre e che la decisione di ieri era legata esclusivamente alla richiesta di provvedimento monocratico.
Per i legali del Crescent, in ogni caso, la situazione starebbe in maniera differente e che l’udienza rienterrebbe nella prassi.
Gli avvocati dell’associzione di imprese hanno anche sotolineato come nel decreto pronunciato ieri da presidente del Consiglio di Stato ci sarebbero precise indicazioni in tal senso ed in particolare che, “considerato che a prescindere dalla questione di ammissibilità (…) dell’istanza di revoca, da un primo esame non sussistono i presupposti per il rilascio della misura cauterale (…)” cioé il blocco dei lavori, “tenuto anche conto delle limitazioni imposte all’intervento edilizio dall’ordinanza numero 2811”. Per questo motivo il Presidente ha respinto, “fissando per la discussione la camera di consiglio dell’11 settembre”. Poco più di un mese prima del 23 ottobre quando lo stesso Consiglio di Stato dovrà entrare nel merito del ricorso di Italia Nostra contro un permesso a costruire che il 6 giugno aveva portato ad una sospensione temporanea e parziale dei lavori nei settori dal 2 al 5 del cantiere