Enrico Coscioni è stato sospeso dall’incarico di presidente dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
Lo ha stabilito la Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della Salute. Il cardiochirurgo è indagato, insieme ad alri quattro medici della sua equipe, per la morte di un 62enne di Capaccio avvenuta nel dicembre 2021 in seguito ad un intervento per la sostituzione valvolare aortica con bioprotesi e rivascolarizzazione coronarica. Secondo le ricostruzioni effettuate dai Carabinieri del Nas si è scoperto che un lembo di garza era stato dimenticato nel torace dell’uomo. Coscioni era stato sospeso per un anno dalla professione medica, ma confermato alla presidenza dell’Agenas.
La decisione della Presidenza del Consiglio dei Ministri di sospenderlo da quest’ultimo incarico è arrivata prima che i giudici del Tribunale del Riesame di Salerno decidessero sull’appello presentato dalla Procura (l’udienza si è tenuta lunedì scorso e il collegio si è riservato) proprio sulla circostanza che il Gip aveva respinto la richiesta di sospensione da presidente dell’ente pubblico ed organo tecnico scientifico.

L’on. Pino Bicchielli di Noi Moderati

“Esattamente come avevamo richiesto all’indomani delle gravi accuse formulate dalla Procura della Repubblica di Salerno, l’Agenas ha sospeso Enrico Coscioni, segno evidente della gravità della situazione”. Così il vicepresidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati, l’onorevole Pino Bicchielli. “Il nostro plauso – aggiunge il parlamentare salernitano – al ministro Schillaci e al premier Giorgia Meloni per aver firmato il provvedimento. Attendiamo il Riesame, certi di aver intrapreso ancora una volta la strada del buon governo, a tutela della sanità pubblica e del diritto alla salute di ciascun cittadino”.
Il consigliere regionale della Lega, Aurelio Tommasetti

Sulla questione interviene anche il consigliere regionale della Lega, Aurelio Tommasetti: “La sospensione di Coscioni dall’Agenas è sacrosanta. Sia chiaro che per me vale sempre il principio della presunzione d’innocenza. D’altra parte avevo già detto però che, vista la gravità delle accuse, il buon
senso avrebbe suggerito il passo indietro del professionista salernitano e, in mancanza, sarebbe stato necessario lo stop all’incarico presso l’Agenas. Una cosa è l’inchiesta su cui la giustizia farà il suo corso, discorso diverso è la posizione ricoperta da Coscioni, sia nel contesto dell’ospedale Ruggi che in quello dell’Università di Salerno dove aveva recentemente ricevuto l’incarico di professore a contratto, prendendo il posto lasciato
libero dal professor Iesu. La sospensione dall’Agenas è quindi un atto dovuto, sugli ulteriori sviluppi restiamo in attesa dei giudici. Indipendentemente dall’esito dell’inchiesta, il dato politico è la gestione scriteriata, o nella migliore delle ipotesi approssimativa, di quello che un tempo era il fiore all’occhiello dell’ospedale. Lo dimostra la fuga in massa dei professionisti”.
Ikl dottor Mario Polichetti, della Uil Fpl provinciale

A difesa di Coscioni interviene il professor Mario Polichetti, sindacalista della UIL Fpl provinciale e Primario del Reparto di Gravidanza a Rischio presso il Ruggi di Salerno. “Sono profondamente colpito – afferma Polichetti – dalla sospensione del dottore Enrico Coscioni dall’incarico di presidente dell’Agenas. Il dottore Coscioni ha dimostrato un impegno costante e una competenza indiscutibile nel campo dei servizi sanitari regionali. La sua leadership ha contribuito significativamente al miglioramento del sistema sanitario nazionale e regionale. Desidero esprimere la mia solidarietà e il mio sostegno al dottore Coscioni in questo momento difficile. Conosco personalmente il suo impegno e la sua dedizione alla causa della sanità pubblica e sono convinto che questa sospensione non rifletta adeguatamente la sua integrità e la sua professionalità. Il dottore Coscioni ha sempre lavorato con determinazione e trasparenza per garantire servizi sanitari di alta qualità per tutti i cittadini. La sua assenza sarà sicuramente una perdita per l’Agenas e per il sistema sanitario nel suo complesso. Sono fiducioso che la verità emergerà in seguito a un’indagine accurata e spero che il dottore Coscioni possa tornare presto a svolgere il suo importante ruolo nell’Agenas e continuare il suo prezioso contributo al nostro sistema sanitario”.

Di Franco Esposito

Giornalista professionista, lavora a Telecolore dal 1984. Padre di tre figli, è laureato in Giurisprudenza col massimo dei voti. E' corrispondente del Corriere dello Sport e di Repubblica. Radiocronista e opinionista di Radio Bussola 24. Professore a contratto nel Master in Comunicazione dello Sport presso UniCusano. Cultore della Materia presso UniSa.