Città portuale e secondo comune della Campania, dopo Napoli, Salerno non è soltanto una delle località più belle del Meridione, ma rappresenta indubbiamente uno dei luoghi più affascinanti e ricchi di storia di tutto il Paese. Le cose da vedere e da fare sono innumerevoli, in questa perla della Costiera Amalfitana conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. In questo articolo cercheremo di elencare alcuni dei punti di interesse più importanti e dare qualche spunto utile sulle cose da fare se ci si trova in visita a Salerno anche solo per poche ore. 

L’impronta della città è quella medioevale; ancora oggi si possono ammirare i resti di un passato che ha vissuto fasi storiche di straordinaria rilevanza: dalla dominazione longobarda al Principato, passando per gli anni più “recenti” in cui fu sede del governo italiano, nel 1944. Insomma, visitare Salerno è un’esperienza unica e non lascia sicuramente delusi.

Dal Castello all’Acquedotto: un salto nel Medioevo

Come dicevamo, il timbro del Medioevo è particolarmente marcato in tutta la città, ma si può notare soprattutto nei suoi luoghi simbolo: il Castello Arechi e l’Acquedotto Medievale.

Il primo è una vera e propria roccaforte situata a più di trecento metri di altezza, per sovrastare tutto il centro abitato che si estende lungo il golfo. Una fortezza costituita da una cinta muraria merlata che collega due torri utilizzate proprio per difendere l’intera struttura. Il suo nome deriva da quello del duca longobardo Arechi II, che fu l’artefice della costruzione. Si può tranquillamente affermare che il castello sia il simbolo più riconosciuto della città di Salerno e viene utilizzato al giorno d’oggi per cerimonie e convegni; è anche sede di due musei – Medievale e Multimediale – dove sono esposte reliquie e utensili ritrovate nel corso degli anni in tutto il territorio salernitano.

Altro emblema della città e testimonianza di questo particolare periodo storico è l’Acquedotto, costruito intorno al IX secolo proprio al centro di Salerno per fare in modo che il Monastero di San Benedetto fosse sempre rifornito di acqua. È costituito da imponenti arcate divise in due rami – da Nord a Est – che si uniscono in via Arce e sono lunghi all’incirca qualche centinaio di metri totali, a fronte dei 650 metri originari. Il fascino di questa struttura è dato anche dalle leggende che intorno ad essa si sono sviluppate: come quella che attribuisce la costruzione, avvenuta in una sola notte, ad alcuni demoni evocati da un mago; per questo motivo è conosciuta anche come “Ponte dei Diavoli” e “Archi dei Diavoli”.

Dal Duomo ai Giardini: a spasso per le vie del centro

Quando si parla di qualunque città, soprattutto in Italia, è pressoché impossibile non nominarne la Cattedrale, che è sempre un simbolo per antonomasia. Il Duomo di Salerno non fa dunque eccezione: dedicato a Santa Maria degli Angeli e all’apostolo Matteo, si tratta di una costruzione paleocristiana edificata sui resti di un tempio romano e consacrata da Papa Gregorio VII nel 1084. Di grande pregio sono i portici e le colonne che ne precedono l’ingresso, caratterizzato da una porta in bronzo risalente al periodo bizantino. L’interno è altresì ricco di importanti opere artistiche, tra sculture e mosaici. Il campanile del XII secolo e la Cappella del Tesero con le reliquie di alcuni santi salernitani rappresentano probabilmente gli elementi più significativi di questa struttura tanto cara agli abitanti del luogo.

Un altro punto di interesse che consigliamo di visitare è l’Orto Botanico, conosciuto con il nome più suggestivo di Giardini della Minerva. Anche questi risalgono al periodo medioevale e venivano utilizzati a scopo didattico per gli studenti della Scuola Medica Salernitana. Stiamo infatti parlando di un ambiente ricco di erbe officinali, aromatiche, spezie di ogni genere, che conducono il visitatore in un’esperienza davvero unica nel suo genere.

Cosa fare e cosa mangiare a Salerno

Come unico è anche camminare per le vie del centro – la più antica e caratteristica è via Mercanti – alla ricerca di ristorantini e trattorie tipiche in cui degustare alcuni dei piatti più rinomati della gastronomia salernitana: dalla “zizzona” alla “scazzetta”, passando per l’imprescindibile pizza e l’altrettanto immancabile sfogliatella. Salerno è infatti una città in grado di accogliere qualunque genere di turista o visitatore: da quello culinario all’amante della cultura, che ha davvero l’imbarazzo della scelta tra musei archeologici e complessi monumentali di varia natura – il più importante è sicuramente quello di San Pietro a Corte. E poi, ovviamente, da perla della Costiera Amalfitana, è perfetta da visitare in estate per chi predilige il relax delle spiagge mediterranee.

Ma è anche adatta agli amanti della mondanità e di passatempi legati al divertimento: dalle discoteche ai pub, passando ad esempio per le sale giochi, che riscuotono sempre più successo tra gli appassionati, grazie alla possibilità di vivere l’esperienza di un vero e proprio casinò. A Salerno e nei dintorni ce ne sono diverse, che consentono di entrare in una realtà allo stesso tempo fisica e virtuale, anche per chi è alle prime armi e vuole familiarizzare con i migliori casinò online che offrono la possibilità di utilizzare bonus senza deposito e approcciarsi al gioco senza correre troppi rischi. Tra slot fisiche e collegamenti virtuali, che ormai sono possibili da qualunque dispositivo connesso a una rete, il divertimento è dunque assicurato. Il consiglio che diamo, però, è naturalmente quello di verificare sempre, attraverso i siti di informazione che si occupano di questo settore, quali sono le piattaforme migliori in cui giocare, quindi sicure e legali, che espongono la licenza ADM obbligatoria. 

Concludiamo questo articolo sulle cose da vedere e da fare a Salerno menzionando anche i numerosi cinema e teatri – dal San Demetrio all’Apollo, dal Verdi al Delle Arti – che rappresentano anch’essi un luogo speciale in cui trascorrere il tempo, magari dopo una cenetta a base di piatti tipici seguita alla visita dei luoghi di interesse più importanti di questa città davvero unica.

Di alfonso