“Sembra il capo dei banditi”. “Pinocchio, i vasi vuoti fanno rumore”. La guerra verbale tra Stefano Caldoro e Vincenzo De Luca, in corsa per la poltrona di governatore della Campania, si fa ogni giorno più calda. I candidati dei due principali schieramenti moltiplicano gli impegni in campagna elettorale e, di pari passo, sale la febbre di un confronto in cui i ‘complimenti’ reciproci sono sempre meno velati. Caldoro, presidente uscente di centrodestra, oggi è tornato sulla questione sicurezza a Salerno, città di cui De Luca è stato sindaco fino a pochi mesi fa: “De Luca mi ha dato dello sciacallo solo perché ho detto che bisognava garantire la sicurezza a Salerno dove bande criminali uccidono per strada. Sarei uno sciacallo? Piuttosto lui mi sembra il capo dei banditi”. “La volgarità offende chi la usa”, replica De Luca, candidato governatore del centrosinistra, definendo a sua volta “Pinocchio” l’avversario per le bugie che, a suo dire, ne starebbero caratterizzando la campagna elettorale. “Il tono si sta alzando per una scelta del presidente uscente. Ha capito che era invisibile e quindi gli hanno consigliato di fare un po’ di ammuina (confusione, ndr) e di usare la strategia delle bugie”. Entrambi provano a demolire il passato amministrativo dell’avversario. De Luca vanta i risultati ottenuti a Salerno, “città all’avanguardia in Italia e in Europa” per la differenziata, la trasformazione urbana, la portualità. Caldoro ribatte: “Governa la sua città da 20 anni, si vanta di nove grandi opere ma che sono tutte incompiute o sotto sequestro o annullate. A Salerno la differenziata è calata del 10 per cento negli ultimi tre anni, il Comune è in pre-dissesto, la società comunale dei trasporti è fallita”. E se Caldoro punta sui risultati ottenuti in cinque anni (“il risanamento dei conti, la sanità, il lavoro, l’innovazione, i cantieri”), De Luca risponde: “La Campania è ultima in Europa, per sanità, servizi, trasporto, utilizzo dei fondi Ue. Se un presidente di Regione chiude gli ospedali e in campagna elettorale ci racconta che vuole riaprirli, ci si dovrebbe vergognare. Ma i cani abbaiano e intanto la carovana passa”. Sel, intanto, con il senatore Peppe De Cristofaro, componente dell’Antimafia, chiede a tutti i candidati presidente, e in particolare a Caldoro e De Luca, “di prendere le distanze esplicitamente da candidati impresentabili e dire che non vogliono i loro voti”. E sulla polemica a distanza con Saviano (che ha definito ‘liste di Gomorra’ quelle di De Luca) il candidato del centrosinistra risponde: “Quel giudizio è gravemente sbagliato. Nella confusione dell’ultimo momento può essere capitato che siano finiti in lista nomi che forse era opportuno non candidare. Ora potremo non dare loro neppure un voto, ma ciò non autorizza a non rispettare gli altri 500 candidati autorevoli e straordinari. La legalità assoluta è il nostro primo impegno. Io la camorra la combatto guardandola in faccia, non come figura letteraria o nei salotti tv”. (090515)