Nessuna dichiarazione ufficiale è giunta fin qui dal Pd nazionale. Renzi, Guerini e gli altri sono rimasti in silenzio sulla vicenda De Luca, impegnati evidentemente sulla questione presidente della repubblica. Il silenzio del PD sulla sentenza termovalorizztaore viene valutato come un elemento positivo dai deluchiani. Che attendono con ansia l’esito del ricorso al Tar, che si riunirà il 19 febbraio, dopo l’accoglimento della sospensiva, sull’incostituzionalità della legge Severino per la sua applicazione retroattiva. Il reintegro, secondo i deluchiani, avrà una notevole portata politica, simbolicamente importante. In questi giorni i contatti con il Pd nazionale sono stati frequenti. L’interlocutore sarebbe stato Luca Lotti, il sottosegretario alla presidenza del consiglio. Al momento, secondo quanto filtra da fonti vicine a De Luca, nessuna richiesta di ritiro dalla corsa per le primarie sarebbe giunta da Roma. Anzi, lo slittamento delle primarie di tre settimane, che ci sarà, potrebbe essere colto – dicono i deluchiani – come un segnale positivo. A meno che De Luca non venga posto di fronte ad una scelta. Cioè non gli venga proposta un’opzione alternativa alle primarie e quindi all’eventuale candidatura alla presidenza della regione. Ipotesi, al momento, remota ma da non scartare apriori. Ma altre fonti riferiscono di un Pd irritato dalle continue bacchettate di De Luca e motivano il silenzio in ben altro modo, cioè immaginano uno scenario molto diverso rispetto a quello aupicato dai deluchiani. Non resta che attendere, dunque. Attendere un incontro romano, che prima o poi dovrà esserci per chiarire questa complessa vicenda. (260115 Franco Esposito)