Percepivano fondi europei che erano destinati al settore agricolo e allo sviluppo della ree rurali, presentando richieste di finanziamento che si basavano su dati non veri che venivano creati con accordi strumentali e soprattutto grazie alla compiacenza di tecnici agrari e funzionari della regione Campania. Così, nell’ambito dell’inchiesta dei Carabinieri della sezione Eppo e dell’Ufficio dei procuratore europei delegati di Napoli, 14 persone sono finite nei guai, tra questi anche funzionari regionali e un militare, su un totale di 41 soggetti indagati, perché gravemente indiziati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravate ai danni dell’Unione Europea, delitti contro la pubblica amministrazione in particolare corruzione e falso. Inchiesta nell’ambito della quale sono stati sequestrati, così come disposto dal GIP del tribunale di Salerno, beni per un valore complessivo di 1 milione 137mila euro. Due anni di indagini, dal 2022 al 2024, hanno fatto luce su una stabile struttura organizzata in cui un ruolo fondamentale era svolto dai pubblici ufficiali in servizio presso la Regione Campania che, come emerso dalle indagini, avrebbero agevolato con le proprie funzioni pubbliche gli interessi del gruppo criminale e di liberi professionisti. In particolare, i tecnici agrari e i funzionari avrebbero permesso ai titolari delle aziende coinvolte di scalare le graduatorie regionali così da consentire la concessione dei fondi, piuttosto cospicui, che venivano stanziati. Tra i reati contestati anche la corruzione: percentuali venivano, infatti, promesse e accettate sui contributi ottenuti o richiesti. Non soltanto i funzionari regionali, ma nell’ambio dell’inchiesta coinvolto anche un appartenente alle forze dell’ordine con il ruolo di riferire di eventuali indagini in corso effettuando atti alsi e di fornire consulenze ai richiedenti i fondi.