Salerno, nuovo arresto per Monsignor Scarano. “Piena collaborazione Vaticano-Procura”

Nuovo arresto per monsignor Scarano, l’ex contabile dell’Apsa (Amministrazione patrimonio Sede Apostolica). La Guardia di Finanza gli ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari che riguarda anche un altro sacerdote e un professionista. Gli investigatori avrebbero accertato finte donazioni per milioni di euro.
Le accuse ipotizzate nei confronti di monsignor Nunzio Scarano, che era gia’ stato arrestato lo scorso giugno e poi messo ai domiciliari, sono concorso in riciclaggio e falso. (210114 Giancarlo Frasca)

Nuovo provvedimento cautelare per monsignor Nunzio Scarano, già sotto processo per corruzione in concorso con l’ex 007 Giovanni Maria Zito ed il broker Giovanni Carenzio in relazione al tentativo fallito di far rientrare in Italia 20 milioni di euro depositati in Svizzera e riconducibili ad un gruppo armatoriale romano.
Le nuove accuse, ipotizzate dalla Procura di Salerno, competente per lo spostamento di ingenti somme di denaro tra il territorio salernitano e lo Ior, la Banca Vaticana, parlano di concorso in riciclaggio e falso per il monsignore salernitano, ex contabile dell’Apsa, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica per versamenti di somme illecite per milioni di euro utilizzati per acquistare immobili, costituire società ed estinguere un mutuo ipotecario. I finanziari del Gruppo tutela finanza pubblica del Nucleo di Polizia Tributaria hanno notificato un’altra ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, presso l’abitazione di Via Romualdo Guarna, nel centro storico di Salerno, dove il monsignore era già stato ristretto, dopo una prima fase di arresti in carcere e, quindi, un ricovero in ospedale ed uno in una casa di cura salernitana. Al momento della notifica del provvedimento, Scarano, avrebbe accusato un malore. Analoga misura è stata disposta anche per il parroco salernitano Don Luigi Noli, che viveva nello stesso appartamento per accudirlo e che ora è stato trasferito altrove, presso familiari. Per un notaio salernitano, invece, è scattato il divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale. La Procura, come annunciato in conferenza stampa dal pm Elena Guarino aveva, però, chiesto per la custodia in carcere ed ha già predisposto appello al Riesame per ottenerla. Stesso discorso per una commercialista salernitana, per la quale non è stato sinora adottato alcun provvedimento.
Un’operazione possibile grazie alla piena collaborazione, mai come stavolta, come rimarcato dal Pm Guarino e dal Procuratore Zampoli, tra Procura ed autorità vaticane, che potrebbe portare anche a nuovi sviluppi a breve per chiarire un complesso sistema di riciclaggio che passava per la banca vaticana.
Le indagini scaturiscono dagli accertamenti conseguenti al furto subito a gennaio del 2013 da Scarano, presso la propria abitazione, di opere d’arte dall’ingente valore. Un furto denunciato dallo stesso monsignore che, sin dall’inizio, aveva fatto insospettire i finanziari per la sproporzione con la sua capacità reddituale. Le investigazioni hanno poi consentito di scoprire numerosi rapporti bancari esteri presso lo Ior, dai quali venne prelevata la somma di 588 mila euro utilizzata per estinguere, ricorrendo a false donazioni, un mutuo ipotecario intestato ad una società immobiliare di Salerno partecipata in gran parte da Nunzio Scarano. In seguito, inoltre, è stato scoperto che le notevoli somme di denaro nella dsponibilità del monsignore salernitano, quantificati in oltre 5 milioni di euro, derivavano da una famiglia di armatori romani, anche mediante il ricorso a società off-shore in paradisi fiscali.
Somme apparentemente destinate ad attività benefiche ed assistenziali ma, invece, utilizzate per investimenti immobiliari, tra i quali un appartamento di 17 vani nel centro storico di Salerno, società, oltre ad un altro appartamento in Via Tanagro ed un box, tutti sequestrati dai Finanzieri.
Una serie di attività che avrebbero coinvolto anche Don Luigi ed il notaio salernitano oltre ad altre 58 persone. Per queste ultime la Procura sta verificando le sinolge posizioni, per rovare l’eventuale consapevolezza del reato contestato di riciclaggio e falso. Sequestrati anche un conto corrente e 10 sottoconti, per un totale di 2 milioni e 232 mila presso lo Ior ed un altro, della società Nuen, sempre riconducibile a Scarano, con circa 700 mila euro.

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