Nuovo colpo di scena nella vicenda Amato. L’imprenditore siciliano Giovanni Giudice ha comunicato di non essere intenzionato a sottoscrivere domani sera il contratto di fitto dello stabilimento della zona industriale di Salerno e del marchio, ritenendolo antieconomico. Alla base di tutto ci sarebbe la decisione della Procura di presentare ricorso in Cassazione contro l’aggiudica della Curatela e della Fallimentare dopo i precedenti reclami che erano stati respinti. Sconcerto tra i lavoratori che hanno appreso del nuovo stop da una lettera della Mps, Molini e Pastifici di Salerno, la società creata da Giudice per gestire l’azienda nei mesi scorsi fino al17 novembre. Domani mattina, comunque, una delegazione dei 119 dipendenti ed i sindacati incontreranno il curatore Amendola per cercare di chiarire la vicenza, sperando anche nella presenza dei legali di Giudice che sarebbero stati annunciati. L’appuntamento originariamente era stato indetto nei giorni scorsi per conoscere il piano industriale e le modalità per la scelta dei primi 50 lavortori che sarebbero dovuti rientrare. La firma del contratto, però, inizialmente prevista per le 19 nello studio del notaio Califano di Salerno, non ci sarà. “Non ne possiamo più di questa battaglia tra Procura e Giovanni Giudice – ha detto Franco Memoli, rappresentante dei lavoratori Antonio Amato – non possiamo aspettare più. Vogliamo e dobbiamo tornare a produrre. In caso contrario sarebbe la morte della nostra azienda. Domani lo ribadiremo alla Curatela. Siamo pronti ad attivarci da soli, anche con un’autogestione”. (g.f.)
Un pensiero su “TG 290112 Amato, nuovo stop”
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Ormai Giovanni Giudice ha fatto il suo corso ora deve lasciare gentilmente il campo libero e non essere più di ostacolo alla cessione del pastificio Amato