Ufficializzato il secondo bando per la cessione dell’Antonio Amato. La nuova scadenza è fissata per il 19 dicembre. Intanto c’è da registrare un nuovo interesse di Giudice, l’imprenditore siciliano che ha gestito il pastificio fino ad oggi che ha presentato una offerta per prorogare l’accordo che, per ora è stata respinta perché giunta fuori tempo massimo.

Dopo la fumata nera, in occasione del bando e della successiva presentazione delle offerte libere di lunedì scorso, al quale si era presentato soltanto Mastromartino con un’offerta di poco meno di 18 milioni di euro, ritenuta non congrua per l’acquisto dell’Antonio Amato di Salerno, la novità per il salvataggio del pastificio è il nuovo interessamento di Giudice, l’imprenditore siciliano che ha assicurato in questi mesi la gestione dello storico pastificio, tramite la costituzione di una società ad hoc. Nell’immediata vigilia della scadenza di oggi del contratto di fitto, infatti, Giudice ha fatto pervenire una richiesta di proroga per 25.000 euro mensili per 3 anni chiedendo, al tempo stesso, anche una sorta di prelazione su un possibile acquisto definitivo dell’azienda, con l’impegno ad assumere una parte dei lavoratori, di cui 48 nel pastificio e gli altri nel molino. L’offerta, però, seppur ritenuta interessante, se non altro per dimostrare l’interesse al salvataggio dell’Antonio Amato, è stata respinta dal giudice delegato al fallimento, come ha reso noto questa mattina il curatore, l’avvocato Amendola, questo perché giunta fuori tempo massimo, oltre, cioé, la scadenza del bando lunedì mattina alle 12. Nulla vieta, però, a Giudice di partecipare alla nuova asta il cui bando è stato ufficializzato proprio questa mattina. Così come anticipato tre giorni fa il nuovo prezzo  base sarà di 34 milioni contro i 40 originari. 21 per gli immobili, 5.280.000 per le attrezzature, 6 milioni per i marchi e 2 milioni e 200 mila per la linea pasta lunga Fava spa.
Confermata anche l’indicazione della scadenza del 19 dicembre alle ore 11, entro la quale dovranno essere presentate le proposte irrevocabili, per 90 giorni, di acquisto oltre che di affitto per garantire in questa fase di transizione l’operatività dello stabilimento ed impedire che il marchio scompaia dal mercato. Tra le altre novità anche quella della possibile rateizzazione del prezzo di vendita, al massimo in 24 mesi, anche con pagamenti trimestrali, stipulando un contratto di affitto transitorio. Altra novità, rispetto al precedente bando, quello relativo ai livelli occupazionali, che potranno anche essere inferiori al 100% dei lavoratori, mentre è stata confermata la cauzione, con assegni circolari, già prevista per la presentazione delle offerte libere di lunedì scorso. 800 mila per l’acquisto, 80 mila per l’eventuale affitto.
La curatela ha anche previsto una possibile prosecuzione della procedura competitiva, solo tra coloro che parteciperanno alla gara, qualora uno degli stessi depositi entro il 22 dicembre un’offerta migliorativa di almeno il 10% del miglior importo proposto. Ed ancora anche una posibile seconda gara per il 9 gennaio.