Una sola proposta di acquisto per lo stabilimento Antonio Amato. Oggi la nuova scadenza per cercare di salvare lo storico pastificio di Salerno. La Curatela ufficializzerà domani una nuova gara.
Nessuna schiarita, quindi, per la vertenza Antonio Amato. E’ stata ritenuta irricevibile, infatti, l’unica offerta informale pervenuta oggi alla Curatela. Alle 12, infatti, le aziende interessate a rilevare lo stabilimento della zona industriale di Salerno erano state invitate a presentare una proposta in plico aperto, accompagnata, a differenza della gara del 7 novembre scorso, da una cauzione di 800 mila euro, vincolata per 90 giorni. Gli unici a presentarsi in via Papio, sede della sezione fallimentare del tribunale di salerno sono stati i rappresentanti della famiglia Mastromartino che aveva già mostrato interesse all’acquisto a settembre salvo poi non ufficializzare un’offerta la settimana scorsa. La somma prevista dall’imprenditore salernitano, però, poco meno di 18 milioni (17 milioni 790 mila), sebbene accompagnata dalla cauzione prevista e, quindi, comprovante la serietà e l’irrevocabilità dell’offerta, è stata ritenuta non congrua dal curatore, l’avvocato Luigi Amendola, dopo aver riunito il comitato dei creditori. A questo punto, quindi, si è deciso di indire una nuova gara per il 19 dicembre che partirà da una base d’asta di 34 mln di euro, più costitente rispetto ai 20 ma, comunque, inferiore ai 40 inizialmente richiesti per lo stabilimento Antonio Amato e per il marchio dello storico pastifico salernitano, valutato sei milioni. nessuna offerta, invece, è pervenuta per il fitto dello stabilimento per riavviare, in questa fase di transuizione la produzione ferma ormai dal 2 novembre. In questi giorni si lavora per spedire la pasta prodotta nelleultime settimane quindi dal 17 i 140 dipendenti dovrebbero restare senza lavoro in attesa di novità sul loro futuro.