Il Cstp, il consorzio salernitano per i trasporti pubblici, può essere salvato purché tutti gli enti interessati collaborino, mettendo da parte le polemiche politiche. A dirlo il sindaco del capoluogo che ha presentato un piano in 5 punti, chiedendo a Regione Campania e Provincia di Salerno di ridurre del 50% il taglio dei trasferimenti all’azienda della mobilità, deciso negli ultimi due anni.
Un piano in 5 punti per salvare il Cstp dal fallimento e, quindi, evitare che Salerno resti senza trasporti pubblici. Questa la ricetta del sindaco del capoluogo, Vincenzo De Luca. All’indomani di una Pasquetta lavorativa per i vertici del consorzio, che ieri mattina hanno dovuto convocare un consiglio d’amministrazione straordinario, per prendere atto del mezzo passo indietro della Provincia sull’adeguamento dei corrispettivi chilometrici, almeno per tre giorni, l’amministrazione comunale ha chiesto alla regione Campania ed alla Provincia di Salerno di collaborare per superare la crisi. I due enti, secondo De Luca, sarebbero i principali responsabili del tracollo finanziario del Consorzio per aver tagliato i trasfertimenti rispettivamente del 42%, in due anni, e del 7,3%, nel 2011. La proposta avanzata dal primo cittadino è quella di ridurre questi tagli almeno del 50%, rivedendo con un piano triennale i contributi erogati da Palazzo Santa Lucia alle aziende salernitane, inferiori di 50 centesimi a chilometro, rispetto a quelli previsti per il napoletano. Altra questione quella della bigliettazione, con il Comune che vorrebbe far uscire il Cstp da Unico Campania, consorzio che attualmente penalizzerebbe Salerno, restituendo il 20% in meno dell’importo proveniente dalla vendita dei tagliandi. Ma non basta. Per salvare il Cstp ed evitare il blocco dei mezzi, tutti i soci dovrebbero costituire un “fondo autonomo” per pagare i carburanti. Il Comune, nonostante avanzi 700 mila euro dal Cstp, per la fornitura di metano per autotrazione, sarebbe pronto a mettere a disposizione 100 mila euro da subito. Proposto anche un protocollo d’intesa, da stipulare in Prefettura, con il sistema bancario salernitano ed i fornitori di pezzi di ricambio. In tal senso il Cstp dovrebbe dare in garanzia alcuni beni, come il palazzo di Piazza Luciani ed il deposito di Cava de’ Tirreni, da porre sul mercato.