Ore di attesa per gli oltre 100 lavoratori dell’Antonio Amato, lo storico pastificio salernitano che, dopo il fallimento dell’azienda, si appresta a tornare in produzione nelle prossime settimane. Dopo alcune battute a vuoto, infatti, lo scorso 19 marzo era stato finalmente possibile aggiudicare la gara per il fitto dello stabilimento e del marchio, per un anno con possibile proroga per il secondo, in base alle trattative per la cessione definitiva. Un accordo che domani inizierà ad entrare nel vivo con il così detto esame congiunto. Alle 17, nello studio del curatore fallimentare, l’avvocato Luigi Amendola, si confronteranno i rappresentanti della famiglia Passarelli, che ha fittato l’azienda, i sindacati esterni e le rappresentanze dei lavoratori oltre, ovviamente alla curatela. Domani, quindi, si conoscerà il piano industriale messo a punto per il rilancio del marchio Antonio Amato dalla Passarelli Alimentari, la nuova società, costituita per gestire lo stabilimento che, sempre in settimana, dovrebbe firmare ufficialmente il contratto che prevede anche il diritto di prelazione per l’acquisto.
L’incontro di domani, in ogni caso sarà importante per capire quanti lavoratori saranno reimpiegati nella prima fase di riavvio produttivo delle macchine. Si parla di una cinquantina di unità, un numero destinato, poi, a crescere nel corso dei mesi, con il ritorno effettivo sul mercato della Pasta Amato.
Nello stabilimento della zona industriale di Salerno,comunque, già da alcune settimane le porte e le luci si sono riaperte per le prime attività utili a riavviare la produzione.
Riallacciate le utenze telefoniche ed elettriche sono stati avviati anche alcuni interventi di manutenzione con la verifica degli impianti e delle strutture.