Vertenza Antonio Amato. Dopo che ieri l’asta pubblica per la vendita del pastificio era andata deserta, questa mattina gli uomini del nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno, in esecuzione di un decreto emesso dal sostituto procuratore Vincenzo Senatore, hanno effettuato una serie di perquisizioni nelle abitazioni degli indagati nell’inchiesta sul crac della storica azienda salernitana. Da quanto si è appreso sarebbero stati sequestrati atti e documentazioni utili ai fini delle indagini. le perquisizioni avrebbero riguardato, tra gli altri, anche alcuni membri della famiglia Amato.

Tutto questo mentre i lavoratori hanno chiesto alla curatela fallimentare di non far cessare le attività produttive, dicendosi preoccupati per la cancellazione della clausola che garantiva i livelli occupazionali. Questa mattina, infatti, il curatore fallimentare, l’avvocato Luigi Amendola, ha fissato per il prossimo 14 novembre il termine ultimo per la presentazione delle nuove offerte, eliminando la clausola prevista per il primo bando del mantenimento del 100% di livelli occupazionali che, dovrebbe poi essere rimesso agli accordi sindacali. Entro quella data gli imprenditori interessati a rilevare lo stabilimento Antonio Amato potranno presentare un’offerta anche inferiore ai 40 milioni iniziali. Si lavora anche alla prosecuzione dell’attività. Sempre per lunedì prossimo, infatti, il curatore attende possibili offerte di affitto dell’azienda. Nella stessa giornata è stato convocato anche il Comitato dei creditori per definire le gare. Rinviato, infine, lo stato passivo per i dipendenti al 19 dicembre. Alle due nuove gare saranno invitate nuovamente le dieci imprese che a settembre avevano manifestato un iniziale interesse allo storico pastificio salernitano.
Stamattina assemblea dei lavoratori al Centro sociale di Salerno.