Stipendi che non vengono corrisposti da oltre un anno, futuro incerto: è il dramma dei lavoratori di Cedisa e La Quiete, le due strutture sanitarie di Capezzano. Anche stamani, nuova iniziativa di protesta. Qualche lavoratore è salito sul tetto dell’edificio che ospita La Quiete per manifestare la propria disperazione. Sul posto si è recato anche l’arcivescovo di Salerno, monsignor Luigi Moretti, per testimoniare la propria solidarietà ai lavoratori ed informarsi sulla situazione. Undici stipendi arretrati per i lavoratori de La quiete, quattordici per quelli del Cedisa. Nei prossimi giorni, forse già domani, è previsto un incontro a Napoli tra l’amministratore delle due aziende, Leonardo Calabrese, ed il sub commissario regionale per il Piano di Rientro Ettore Cinque. Si dovrà discutere di un presunto credito nei confronti dell’Asl da parte dell’azienda, credito sul quale l’ASL sta effettuando le verifiche del caso. “Se mi venisse concesso il credito di circa un milione e mezzo di euro, lo destinerei totalmente ai lavoratori” ha dichiarato recentemente Leonardo Calabrese. Poi c’è anche la questione, ancora aperta, del mancato pronunciamento del giudice che dovrebbe decidere in merito all’esecutività di un provvedimento emesso nei confronti di Equitalia, che avrebbe acquisito le somme destinate al pagamento degli stipendi. Lo slittamento della sentenza a settembre ed i tempi tecnici per le verifiche ed eventuali pagamenti dell’Asl relativi al credito presunto hanno acuito la disperazione dei circa 120 lavoratori della struttura sanitaria. Sul posto, questa mattina, i volontari della protezione civile Santa Maria delle Grazie di Pellezzano, i vigili del fuoco ed i carabinieri. (020615)