Assolti, perché «il fatto non sussiste», il sindaco-viceministro Vincenzo De Luca e tutti gli altri 12 imputati nel processo su presunte irregolarità nella variante urbanistica che permise la delocalizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali (Mcm). Lo ha deciso la II sezione penale del tribunale di Salerno.
Tra gli imputati assolti anche l’imprenditore napoletano Gianni Lettieri, già candidato sindaco Pdl a Napoli contro Luigi de Magistris.
De Luca aveva scelto di rinunciare alla prescrizione puntando all’assoluzione piena poi giunta.
Assolti con il sindaco e con Lettieri gli altri 11 imputati, tra i quali dirigenti e funzionari del Comune di Salerno. Anche loro avevano rinunciato alla prescrizione. I capi di imputazione andavano dalla truffa al falso.
Per ik giudice del Tribunale di Salerno Ubaldo Perrotta, che si è preso 90 giorni di tempo per stendere le motivazioni il fatto non sussiste. Il pm Vincenzo Montemurro aveva sollecitato l’assoluzione. Una vicenda nata nei primi anni 2000. La variante venne approvata in consiglio comunale il 28 marzo 2003 per trasferire le Manifatture cotoniere meridionali (Mcm) di proprietà di Lettieri dall’area delle Fratte alla nuova zona industriale ASI con una nuova attivitá di produzione di pannelli solari. L’operazione venne perfezionata l’anno successivo con una nuova delibera, la 16/2004, passata con il voto contrario del centrodestra, dei Verdi e di Rifondazione Comunista, che garantivano alla Salerno Invest di poter avviare un nuovo intervento a Fratte. La manovra urbanistica, ritenuta all’epoca illegittima dal pm di Salerno Gabriella Nuzzi, prevedeva oltre alla delocalizzazione della Mcm in zona ASI, la realizzazione a Fratte al posto della vecchia industria tessile di una struttura polivalente, con centro commerciale, supermercato Coop e il recupero della palazzina Liberty. Il Comune avrebbe ottenuto la palazzina degli uffici e una serie di opere pubbliche, tra cui l’ampliamento della strada, parcheggi e verde attrezzato. Costo presunto complessivo di circa 110 milioni di euro, che se portato a termine avrebbe dato lavoro a 1500 persone.
La Procura individuò dieci presunti falsi, commessi tra il 2002 e il 2004, nonché la presunta truffa aggravata commessa dagli amministratori pubblici in concorso con Lettieri. Nel 2005 gli avvisi di garanzia, il 29 aprile 2009 il decreto di rinvio a giudizio. Ora la conclusione con l’assoluzione piena.
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