Salerno festeggia il Santo Patrono. Dopo la brutta pagina dello scorso anno, con lo strappo tra i portatori delle statue e l’arcivescovo Moretti, è tornato il sereno sulla processione. L’unica nota polemica riguarda i fuochi. Ma qualche privato ha già organizzato lo spettacolo pirotecnico dal molo. Stamani il solenne pontificale in cattedrale. Gelo tra il governatore De Luca e monsignor Moretti. Diretta su Telecolore a partire dalle 17,15. Il vostro San Matteo, con foto e considerazioni, all’hashtag #ilmiosanmatteo. (210915 Franco Esposito)

E’ la festa dei salernitani. E non solo. E’ la festa della provincia. C’è un prima e c’è un dopo San Matteo. Da sempre. E’ come se l’anno dei salernitani cominciasse oggi. Devozione, tradizione, fede, costume, storia: c’è tutto in questa giornata, nei riti che la precedono, nel rito della processione. La brutta pagina dello scorso anno, una delle più brutte della storia di Salerno, è ormai alle spalle. Qualche strascico c’è ancora. E le immagini girate da Giovanni Paolillo stamani in cattedrale in occasione del pontificale lo testimoniano. Scorie dell’anno passato, ma niente di che. Ed allora che sia una giornata di festa e di fede, senza polemiche e tensioni. Che sia San Matteo, insomma. La parola d’ordine da qualche tempo a questa parte sembra essere sobrietà. Se non sei sobrio, non sei in linea con i tempi. Ma una festa è una festa. Una festa sobria sembra quasi un ossimoro. La festa è partecipazione. La festa è condivisione. La festa è tradizione. La polemica sui fuochi, piuttosto stucchevole, è parso quasi l’ingrediente speziato da trovare per rendere speciale anche questo 21 settembre. Tanto i fuochi ci saranno ugualmente. Privati, ma ci saranno. Ma oggi conta la condivisione, conta la partecipazione. E’ questo il tesoro di ui ha parlato stamani nell’omelia del pontificale monsignor Moretti. Il vangelo si Matteo – ha detto l’arcivescovo – è quello che in maniera più estesa e più ampia ci racconta di Gesù e delle sue opere. Viviamo – ha detto Moretti –in un mondo di divisioni e di violenze e di fronte ai drammi dell’umanita spesso non si sa come reagire. Solo lasciandoci cambiare il cuore potremmo cambiare la chiesa e la realzione con gli altri.
Buon San Matteo a tutti i salernitani.