Il vice ministro alle infrastrutture, Vincenzo De Luca, non sarà costretto a lasciare anche l’incarico di sindaco di Salerno. Un emendamento trasversale approvato, con il parere positivo del governo, dalle Commissioni Bilancio ed Affari Costituzionali della Camera ha, infatti, rinviato l’entrata in vigore dell’ incompatibilità tra le cariche di parlamentare e di sindaco di comune superiore ai 5.000 abitanti sino alle prossime elezioni amministrative.
La norma era stata introdotta nella manovra dell’agosto 2011 con l’incompatibilità tra la cariche di parlamentare e le «cariche pubbliche elettive di natura monocratica» dei comuni con una popolazione maggiore ai 5.000 abitanti. Tale incompatibilità, prevedeva la norma, sarebbe scattata dalle successive elezioni politiche, che si sono poi svolte nel febbraio 2013. L’emendamento approvato oggi (primi firmatari Ignazio Abrignani del Pdl, Nico Stumpo del Pd e Martina Nardi di Sel) stabilisce che l’incompatibilità scatterà invece con le prossime elezioni comunali. Quindi permette ai sindaci che sono stati eletti lo scorso febbraio in Parlamento, di concludere il loro mandato da primo cittadino. Secondo il primo firmatario dell’emendamento Abrignani, i sindaci-deputati interessati dalla nuova norma approvata alla Camera sono in tutto 18. A questi si aggiungono quelli con incarichi di governo, come nel caso di De Luca. (160713)