La Procura di Salerno, che indaga sulle modalità del ritrovamento del cadavere di Elisa Claps, avvenuto il 17 marzo 2010 nel sottotetto della Chiesa della Trinità di Potenza, ha chiesto il giudizio immediato per Annalisa Lo Vito e a sua madre Margherita Santarsiero, le due donne addette alle pulizie della chiesa, imputate di false dichiarazioni al pm. Il processo è stato fissato per il 6 maggio al Tribunale di Salerno. Madre e figlia – secondo l’accusa – avrebbero mentito al pm riguardo a un avvistamento del cadavere precedentemente alla data del ritrovamento «ufficiale».
In particolare le due donne – secondo quanto emerso durante l’inchiesta – si erano recate nel sottotetto alcune settimane prima del ritrovamento, avevano visto un corpo ed avevano informato il viceparroco don Wagno, circostanza confermata anche da quest’ultimo. Successivamente al ritrovamento «ufficiale» del 17 marzo, avvenuto ad opera di due operai, le due donne avevano negato di essersi mai recate nel sottotetto e di aver visto un corpo. Anche successivamente, quando la vicenda è emersa, le due donne, parlando con i giornalisti, avevano ribadito di non essersi mai recate in quel sottotetto.
Elisa Claps era scomparsa a Potenza il 12 settembre 1993; il suo corpo è stato ritrovato dopo 17 anni. Per l’omicidio, un uomo di Potenza, Danilo Restivo, detenuto in Inghilterra per un altro delitto, è stato condannato in primo grado a 30 anni di reclusione. Il processo d’appello si svolgerà a Salerno dal prossimo 20 marzo. L’Italia ha chiesto alla Gran Bretagna la consegna temporanea di Restivo, il quale nega di essere responsabile del delitto ed ha fatto sapere, tramite il legale, di voler fare dichiarazioni in aula riguardo alla vicenda.