Erano in cinquecento in Piazza Amendola. Uniti, compatti ad urlare il proprio dissenso contro la Figc, preso di mira il presidente Gravina, e la Lega B contestate per le decisioni adottate, per lo slittamento del playout con il Frosinone deciso solo alla vigilia della gara d’andata. Cori e slogan nel corso della protesta e tutti dietro lo striscione con la scritta “Salerno non si piega”. In pieno centro, con lo sguardo rivolto alla sede del Governo provinciale ed alla Questura di Salerno, il sit it si è svolto in un clima pacifico, composto. A vigilare le forze dell’ordine con in testa il Questore di Salerno Giancarlo Conticchio. Ad organizzare la protesta i gruppi Ultras della Curva Sud Siberiano sostenuti da Coordinamento dei Club, Salerno Club 2010 e Mai Sola. Per un’ora i tifosi hanno fatto sentire la propria voce con gli Ultras che hanno ribadito la propria assenza dagli stadi, anche all’Arechi, in occasione del doppio playout, le cui date di disputa, però, restano ancora incerte. Di sicuro c’è la data della discussione in Appello, il 10 giugno, con il Brescia che proverà a smontare le accuse per ottenere la riduzione o l’annullamento degli otto punti di penalizzazione (quattro per l’attuale stagione con conseguente retrocessione). Quella di Piazza Amendola non sarà l’unica protesta dei tifosi della Salernitana in vista del doppio spareggio. Ce ne saranno anche altre, così come hanno lasciato intendere nel corso del sit in.