Tre persone denunciate per evasione fiscale alla Procura della Repubblica di Sala Consilina, oltre 15 milioni di base imponibile recuperata a tassazione, 3 milioni di imposta sul valore aggiunto evasa e 700 mila euro di imposta regionale sulle attività produttive non versata: questo è il bilancio di una complessa azione ispettiva condotta dalle Fiamme Gialle di Sala Consilina, nell’ambito dei servizi di polizia economico-finanziaria per la repressione delle frodi fiscali e l’aggressione ai patrimoni illecitamente costituiti, che ha visto coinvolte quattro società di capitali, già operanti nel Vallo di Diano nel settore del commercio all’ingrosso di generi alimentari. (190313 Viola Simonetti)

A carico dei tre imprenditori, di cui uno residente ad Atena Lucana (SA) e due originari dell’agro nocerino-sarnese, è stato accertato un particolare meccanismo di frode, attraverso il quale sono stati dapprima nascosti al fisco la maggior parte dei ricavi conseguiti negli anni 2008 e 2009, presentando dichiarazioni dei redditi “infedeli” per importi irrisori e, per l’anno 2010, addirittura omettendo la dichiarazione fiscale.
A completamento dell’azione fraudolenta, gli imprenditori indagati avevano anche avviate le procedure alla Camera di Commercio di Salerno necessarie per il trasferimento delle compagini societarie in Vilnius (Lituania) occultando o distruggendo, contestualmente, la documentazione amministrativo-contabile delle società. Tale stratagemma, predisposto per sviare i controlli ed evitare le pesanti sanzioni da parte dell’Erario, è stato smascherato dai finanzieri attraverso approfondite indagini di polizia giudiziaria e mediante gli accertamenti bancari e patrimoniali.
Nei confronti dei tre responsabili, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Sala Consilina ha disposto il sequestro preventivo “per equivalente” di beni e utilità per oltre un milione di euro. In esecuzione del citato provvedimento magistratuale, le Fiamme Gialle hanno già sottoposto a sequestro due immobili, autoveicoli, partecipazioni societarie oltre che depositi bancari e postali, proventi che l’Autorità Giudiziaria ha ritenuto direttamente connessi al profitto conseguito dalla frode fiscale perpetrata. (190313 com)