Quattro presunti affiliati al clan camorristico Ridosso-Loreto, operante sul territorio scafatese, ritenuti responsabili di estorsione aggravata dal metodo mafioso sono stati fermati nella mattinata di oggi, uno di loro era già detenuto, dai Carabinieri.(100915)

Avrebbero messo su un sodalizio criminale dedito alle estorsioni e all’usura in danno di operatori economici di Scafati e dei comuni limitrofi, nonché al riciclaggio di assegni bancari i quattro pregiudicati destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ed eseguita nelle prime ore della mattinata a Scafati dai militari del Reparto territoriale di Nocera supportati da quelli della locale Tenenza e del Nucleo Cinofili di Sarno. I 4 pregiudicati (LORETO Alfonso 29enne; MORELLO Alfonso 43enne, già detenuto per altra causa; RIDOSSO Luigi 29enne; RIDOSSO Gennaro 32enne), affiliati al clan camorristico “RIDOSSO-LORETO” operante sul territorio scafatese, sono ritenuti responsabili di “estorsione” aggravata dal “metodo mafioso”. Il provvedimento restrittivo scaturisce da una complessa e articolata indagine condotta dalla Sezione Operativa del Reparto Territoriale dei carabinieri di Nocera Inferiore.
L’attività, svolta attraverso metodi tradizionali supportati da attività tecniche e mirati servizi dinamici, resi ancor più difficili a causa del contesto territoriale, ha consentito di accertare, in particolare, le responsabilità dei destinatari delle misure cautelari in ordine a cinque episodi estorsivi (82.000 euro complessivi), commessi a Scafati tra il 2008 e il 2010, a danno di 3 commercianti ortofrutticoli e un imprenditore conserviero del luogo, nonché di una società milanese che gestiva i parcheggi comunali a pagamento.
L’operazione rientra in un più vasto contesto investigativo che grazie agli esiti di investigazioni degli anni scorsi sulle dinamiche camorristiche dell’agro nocerino-sarnese e scafatesi in particolare (operazioni Scafo, Matrix e Mosaico condotte dal ROS – Sezione Anticrimine di Salerno), ha permesso di ricostruire in termini di accertata gravità indiziaria anche due omicidi di camorra, finora irrisolti, commessi negli anni 2002-2003 nell’ambito dello scontro armato tra i clan Ridosso e Muollo, cioé l’omicidio di Salvatore Ridosso del 16 maggio 2002 a Scafati (per il quale il GIP ha ritenuto sussistere i gravi indizi nei confronti del pregiudicato Mansi Valentino e di cui si ritiene mandante Muollo Ferdinando e coesecutore il defunto Muollo Luigi) e quello di Luigi Muollo del 9 settembre 2003 sempre a Scafati, ritenuto la risposta vendicativa della famiglia Ridosso (per il quale il GIP ha condiviso la gravità indiziaria nei confronti del solo Ridosso Romolo, ritenuto dalla D.D.A. il dominus del sodalizio a base familiare, dedito negli anni 2000 a lucrative attività illecite nel settore dei videogiochi e delle estorsioni ed in grado di stringere accordi con clan del napoletano anche per la consumazione di altri gravi delitti, come il tentato omicidio di Di Lauro Generoso e l’omicidio di Carotenuto Andrea)

Di alfonso