Bocche cucite e porte chiuse, ieri sera, al centro sociale di Salerno per l’assemblea dei portatori delle statue di San Matteo e degli altri santi dopo i noti fatti della processione del 21 settembre scorso. Al centro della riunione, i rapporti con la Curia, l’Arcivescovo e, soprattutto, l’inchiesta della procura, oltre che il futuro della storica manifestazione e delle stesse Paranze.
Impossibile per cronisti e fotografi entrare all’interno della struttura comunale di via Cantarella con i portatori visibilmente contrariati per quanto sta accadendo e per le iniziative giudiziarie. Porte chiuse, quindi, alla stampa ed ai semplici curiosi, per cercare di porre fine a quella che è stata definita da alcuni diretti interessati “una campagna denigratoria”. Al centro dell’incontro anche la linea comune da adottare per l’inchiesta in corso oltre che la volontà di respingere le accuse di aver voluto omaggiare, con alcune delle giravolte anche alcuni boss. Soste che, invece, secondo diversi portatori, non sarebbero state delle novità ma, bensì, farebbero parte della tradizione della processione, ben prima dei fatti di cronaca ricordati dalla procura. (231014)