All’indomani della presentazione delle liste per le regionali non si spengono le polemiche sull’accordo in extremis tra Udc e centrosinistra per sostenere De Luca. Caldoro attacca e parla di contenitore vuoto e di padrini politici, l’ex sindaco di Salerno replica seccamente, rivendicando la propria autonomia. (030515)
Mossa della disperazione, secondo Stefano Caldoro, Dignità da difendere secondo Giuseppe De Mita. Così due commenti sull’accordo in extremis tra Udc e centrosinistra che, nella notte tra venerdì e sabato, a poche ore dalla chiusura della consegna delle liste, ha deciso di sostenere in Campania Vincenzo De Luca, voltando le spalle al Governatore uscente. Uno strappo che ha lacerato il partito di centro che non ha presentato propri candidati nel beneventano anche se è presente in tutte le altre circoscrizioni, ad iniziare da Avellino e Salerno. Con Caldolro, invece, è rimasto l’Ncd he ha arruolato anche l’assessore Sommese, fino a l’altro ieri nell’Unione di Centro. Ma tanti piccoli e grandi spostamenti, divorzi e matrimoni improvvisi si sono consumati nel giro di poche ore, alla luce dell’accordo raggiunto tra De Mita e De Luca. Un patto che sarà ulteriormente spiegato, dopo l’incontro di ieri ad Avellino, nei prossimi giorni con una conferenza stampa che si terrà a Napoli con Ciriaco De Mita ed il segretario nazionale del partito Lorenzo Cesa. Un accordo campano che potrebbe avere anche riflessi nazionali sulla nascita del nuovo soggetto moderato, Area Popolare, con Ncd.
Un accordo che ha lasciato strascichi anche nello stesso Pd, almeno a leggere le dichiarazioni della segretaria regionale Assunta Tartaglione che si è detta sorpresa per un accordo mai passato per le sedi di partito, a differenza di quanto ribadito soltanto ieri mattina da De Luca in occasione dell’inaugurazione di un parco pubblico a Salerno. Ad orchestrare il tutto sarebbe stato il Pd salernitano ed il segretario provinciale dell’Udc e capogruppo uscente al consiglio regionale, Luigi Cobellis che, tra l’altro, ha deciso di non candidarsi lasciando spazio ad altri esponenti di centro e preferendo impegnarsi per il futuro dei moderati. In netto contrasto con questo accordo anche il parlamentare salernitano del Pd, Guglielmo Vaccaro, da tempo su posizioni opposte a De Luca, che ha deciso di prendere le distanze da questa campagna elettorale.
10 in ogni caso le liste a sostegno di Vincenzo De Luca, ben 900 candidati soltanto nel salernitano, 9 per Caldoro, 1 a testa, invece, per gli altri aspiranti Governatori ad iniziare dal possibile terzo incomodo, Valeria Ciarambino di un Movimento 5 Stelle dato dai sondaggi come possibile terza forza delle prossime elezioni regionali campane. Dieci simboli, quindi, per De Luca, dal Pd a Campania Libera, da De Luca presidente al Psi, dall’Udc con lo scudocrociato alle altre civiche e movimenti ed ai Verdi. Nelle nove liste di Caldoro, a parte Forza Italia, Ncd, Fratelli d’Italia e Caldoro Presidente anche Popolari per l’Italia, Noi Sud, Vittime della giustizia e del fisco, Lega Sud Ausonia e Mai più la terra dei fuochi che inizialmente puntava a candidare un proprio aspirante governatore.
A completare il quadro, come detto, Valeria Ciarambino del Movimento 5 Stelle, Marco Esposito di Mo!Lista Civica Campania, Salvatore Vozza di Sel e Sinistra e Michele Giliberti di Forza NUova.