Dura presa di posizione della proprietà delle Fonderie Pisano di Salerno ai continui attacchi, affidata ad un comunicato a firma di uno dei propri legali, l’avvocato Salvatore Sica. L’azienda ha ribadito di non intendere tollerare ulteriormente il gravissimo clima che si intenderebbe creare intorno alle vicende giudiziarie ed amministrative fin qui, ove concluse, con piena esclusione, si legge nella nota, di illeciti riconducibili all’attività delle fonderie, preannunciando di voler perseguire sul piano civile e penale chi se ne sta rendendo artefice.
Per questo motivo la Pisano ha dato mandato ai propri legali di intraprendere tutte le iniziative di legge in relazione a quelle che vendono definite “molteplici e fuorvianti notizie (…)circa presunti abusi ed illeciti comportamenti da essa ipoteticamente posti in essere (…) con l’enfatizzazione di atti endoprocessuali e, soprattutto, non definitivi e meno che mai supportati da riscontri tecnici.
L’azienda ha annunciato di voler valutare tutte le opportune iniziative anche in merito al comunicato seguito alla conferenza stampa del Codacons che aveva fatto un parallelo tra l’Ilva di Taranto e la Pisano ricordando le grandi differenze tra i due stabilimenti. Quello pugliese la più grande acciaieria d’Europa su 15 milioni di metri quadri, più del doppio dell’intera città di Taranto con un ciclo di produzione ben diverso e su 24 ore. La Pisano, invece, si legge sempre nel comunicato, è una fonderia di seconda fusione e, quindi, non è strutturata per lavorare le materie prime ma pezzi di ghisa in altri pezzi di ghisa senza lavorazione a ciclo continuo con una superficie notevolmente più piccola.(070918)