Nemmeno il tempo di festeggiare, da parte degli operai e dei sindacati, alle prese con lo sblocco dei fondi, che tornano i sigilli al cantiere di Porta Ovest. A due giorni dal dissequestro disposto dalla Procura di Salerno, la Sezione Operativa della Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione al sequestro preventivo del “fronte di scavo” delle gallerie in fase di realizzazione nell’ambito della maxi opera che dovrebbe collegare, proprio attraverso un sistema di tunnel, lo scalo salernitano e lo svincolo autostradale della A3 Salerno–Reggio Calabria per decongestionare il traffico nel capoluogo.
Il nuovo sequestro disposto dal GIP del tribunale di Salerno è stato concordato con la richiesta avanzata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia che ha rilevato il fumus commissi delicti (probabilità di effettiva consumazione del reato) in relazione alla contestata ipotesi delittuosa di cooperazione colposa nel crollo di una parte della realizzanda galleria.
Le indagini condotte dalla D.I.A. di Salerno, nonchè le Consulenze Tecniche e gli accertamenti tecnici effettuati dai CC.TT. della Procura presso il Tribunale di Salerno Direzione Distrettuale hanno evidenziato che i lavori della realizzanda galleria procedevano in assenza delle prescritte autorizzazioni, necessarie trattandosi di realizzazione di un progetto esecutivo in difformità rispetto al progetto definitivo approvato e appaltato; in particolare, la realizzazione delle perforazioni sui tratti di galleria, come notevolmente modificati solo con il progetto esecutivo, avveniva senza i preventivi accertamenti necessari per ricostruire dettagliatamente l′ assetto tridimensionale del sottosuolo interessato dalla fase esecutiva di gallerie, nel corso della quale lo scavo con mezzi meccanici, senza la dovuta e necessaria impermeabilizzazione in tratti interessati da falda acquifera determinava il conseguente crollo di una parte della canna lato nord imbocco via Ligea.
Tale situazione determinava un pericolo tanto per la sicurezza del personale impegnato nelle operazioni di realizzazione delle canne, quanto anche un pericolo per la pubblica incolumità. Per tali motivi, il 3 giugno scorso veniva disposto il sequestro probatorio dell’intera opera e la successiva esecuzione delle necessarie verifiche mediante campionamenti e prove tecniche svolte in contradditorio con le parti indagate e i loro tecnici.
L’impresa aggiudicataria dei lavori veniva nelle more del sequestro probatorio autorizzata ad eseguire la messa in sicurezza mediante la realizzazione della struttura portante della galleria, nei lunghi tratti scavati e non ancora consolidati. L’8 giugno, poi, solo perchè erano cessate le esigenze probatorie, strettamente connesse all’esecuzione degli accertamenti irripetibili, è stato disposto il dissequestro dell’opera con la prescrizione di ultimare i lavori di messa in sicurezza che, a quella data, non avevano superato il 50%, opere che dovranno continuare secondo il cronoprogramma autorizzato.
Il sequestro eseguito oggi, invece, risponde ad esigenze del tutto diverse ovvero alle esigenze preventive per la pubblica incolumità sopra evidenziate connesse alla continuazione delle opere di escavazione, come recepite nel provvedimento di sequestro preventivo disposto dal GIP di Salerno con decreto depositato il 10 febbraio. In conclusione, in conseguenza del provvedimento di dissequestro probatorio e del successivo decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip, non sara possibile proseguire l′ attività di scavo, mentre continuerà l′ attività di consolidamento dell’ opera gia realizzata al fine di scongiurare il pericolo di ulteriori cedimenti.(120216)